Giorgia Meloni ci aveva spiegato che dovevamo essere sovranisti e che finalmente il nostro Stato doveva alzare le spalle e guardare in faccia il mondo e l’Europa. Siamo diventati i più servili nei confronti degli Usa e in Europa stiamo a mendicare che non ci mettano ai margini. Perché succede questo? Perché quando la Meloni diceva di avere le soluzioni per tutto, in realtà non le aveva“. Sono le parole pronunciate a Dimartedì (La7) dal giornalista Michele Santoro che fa una lunga analisi della guerra in Ucraina e dell’operato della presidente del Consiglio, sulla quale aggiunge: “Meloni ha detto a Zelensky che combatteremo fino alla fine, cioè fino alla vittoria militare. Certo, tanto noi combattiamo sempre con le scimitarre degli altri, quindi anche lei si fa forte dei missili americani“.

Sulla staffilata di Zelensky a Berlusconi, Santoro osserva: “È stata una battutaccia. Zelensky ogni tanto scade a questi livelli che sono un po’ il ricordo della sua vecchia professione di attore. Io, che sono stato e sono un avversario di Berlusconi, ma leale, credo che l’ex Cavaliere sulla pace abbia sempre avuto un’idea abbastanza pacifista. Non è affatto un guerrafondaio – spiega – Poi sicuramente ha commesso molti errori, anche in politica estera, come quando accreditò i bombardamenti in Libia nonostante fosse contrario. Tuttavia, per come l’ho conosciuto io, Berlusconi è molto refrattario alla guerra. Zelensky comunque dovrebbe rispettare quelli che hanno votato per mandargli le armi, come Berlusconi”.

Il giornalista ribadisce la sua posizione sulla guerra in Ucraina e menziona le parole del capo di stato maggiore Usa, il generale Mark Milley, che in una intervista al Financial Times del 16 febbraio scorso ha affermato che né la Russia, né l’Ucraina sono in grado di vincere il conflitto: “Il capo di Stato maggiore degli Usa ha dichiarato che non ci può essere un vincitore e che questo conflitto rischia di durare 20 anni. E dobbiamo stare attenti a non superare la linea rossa. E qual è la linea rossa? Sono i missili che possono andare a colpire la Crimea. È vero che Putin è indebolito, ma, come tutti gli animali feriti, potrebbe fare la grande cazzatona che ci farebbe precipitare immediatamente in un conflitto nucleare e quindi nella possibile distruzione del mondo”.

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