Siamo stati in ufficio da soli, siamo stati una buona mezz’ora da soli. Ma non ha mai ricevuto minacce da me”. Così Salvatore Baiardo, condannato per il favoreggiamento dei boss stragisti e anche per falso e calunnia e considerato il portavoce del boss Giuseppe Graviano, commentando a Non è l’Arena, su La7, la notizia di un suo incontro con Paolo Berlusconi dopo, racconta La Repubblica, un presunto contatto fallito con il fratello Silvio.

Su La7 Baiardo porta avanti la tesi di aver cercato l’editore de Il Giornale per chiedere un posto di lavoro. Ma in studio lo smentiscono: “È evidente la ragione di quell’incontro stia nel fatto che è andato da Paolo Berlusconi a riferire quello che già i Graviano avevano detto a Silvio Berlusconi, tant’è che Paolo Berlusconi, ascoltato dalla procura di Firenze, ha detto ‘è venuto a dirmi cose brutte su mio fratello'”, spiega la giornalista Sandra Amurri. Subito seguita dall’ex pm Antonio Ingroia, che osserva: “Se avesse chiesto un posto di lavoro avrebbe usato parole gentili, no?”. E il conduttore, Massimo Giletti specifica: “Berlusconi ha portato anche come testimoni due agenti di polizia”.

Baiardo, però, rimane fermo sulla sua posizione e racconta il presunto incontro: “Lui stava pranzando al bar, nella sue sede del Giornale a Milano. Ho detto di non disturbarlo, ho dato i documenti (agli agenti ndr). Poi escono e mi dicono che Berlusconi mi avrebbe chiamato appena finito…”. “Perché si chiama Baiardo, altrimenti a un altro avrebbero detto che Berlusconi non aveva tempo”, fa notare ancora Amurri”. Il “portavoce” di Graviano però continua e sottolinea: “Se nego di aver detto cose minacciose? Assolutamente, mai detto cose minacciose”.

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