I Verdi italiani dicono ancora no all’ingresso del Movimento 5 stelle nel loro gruppo al Parlamento europeo. Angelo Bonelli e la ex M5s Eleonora Evi, co-portavoce, hanno convocato la stampa per esporre le ragioni secondo cui, per loro, non può esserci alcuna alleanza. Hanno quindi presentato un lungo dossier con tutti i motivi per cui il partito di Giuseppe Conte non è il benvenuto nella loro compagine europea. “Il M5s ha governato insieme alla destra estrema di questo paese violando i diritti dei migranti”, ha detto Bonelli che ricorda come, sempre il governo guidato dal leader pentastellato, abbia “approvato il piano clima ed energia che è stato bocciato dall’Europa, poi sull’Ilva si sono solo confermate le politiche dei governi precedenti, per non parlare della questione dei rapporti tra Conte e Bolsonaro, rivendicati proprio dall’ex presidente del consiglio”.

Parole, quelle del co-portavoce dei Verdi, a cui ha replicato Conte: “Io non ho capito se Bonelli ha più a cuore le sfide ambientali o la difesa di un interesse di partito. Sono tantissimi anni che fa politica, il consenso che raccoglie è modesto. Io penso che lo spazio politico per la tutela dell’ambiente e la difesa della biodiversità sia immenso. Pensare di poter rivendicare un monopolio mi sembra fuori luogo. Quindi tutta questa agitazione, con accuse anche false, non la capisco”. A rincarare la dose è stata poi la delegazione 5s all’Europarlamento che ha definito “fuorviante” la ricostruzione presentata da Bonelli ed Evi su alcuni dossier dei governi guidati da Conte: “Stanno alimentando una sterile polemica politica – è l’accusa – farcita di falsità e bugie solamente per contrastare l’ingresso del Movimento 5 Stelle nel gruppo dei Verdi europei”. E ancora: “Chi ha a cuore la salvaguardia del pianeta, la protezione della biodiversità, una transizione autenticamente ecologica deve avere come obiettivo quello di allargare quanto più possibile il fronte politico e conquistare il più ampio consenso nell’opinione pubblica. Queste battaglie non possono essere appannaggio di un solo partito, come se esistesse il monopolio di uno spazio politico da sfruttare negli anni”.

La querelle però sembra destinata a durare a lungo tanto che dopo la presa di posizione del leader M5s, è di nuovo Bonelli a rilanciare: “Non capisco perché Conte abbia personalizzato una questione politica“, osserva per poi aggiungere: “Ho a cuore le sfide ambientali e, per questo, con impegno civico, faccio politica sin da giovane. Noi – ribadisce Bonelli – non ci siamo mai alleati con gli xenofobi di Nigel Farage, né con Salvini, con cui ha approvato i decreti contro i migranti e non abbiamo proposto un ministro come Cingolani che ha sabotato la transizione ecologica”.

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