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Ilona Staller rivela: “C’era una mandato di cattura contro di me, dopo 30 anni finalmente posso tornare negli Usa senza finire in carcere”

Durante un’intervista a Verissimo la celebre Cicciolina, interprete dell’hard pionieristico anni ottanta, nata in una povera famiglia ungherese fu vittima di un mandato di cattura nei suoi confronti perché portò via suo figlio, Ludwig Koons, al padre

di F. Q.

“Finalmente posso tornare negli Stati Uniti”. L’ex pornostar Ilona Staller confessa che dopo 30 anni di divieto potrà varcare le soglie del suolo statunitense senza finire in galera. Durante un’intervista a Verissimo la celebre Cicciolina, interprete dell’hard pionieristico anni ottanta, nata in una povera famiglia ungherese fu vittima di un mandato di cattura nei suoi confronti perché portò via suo figlio, Ludwig Koons, al padre, l’artista internazionale Jeff Koons, che voleva tenerlo con sé. “Ho preso il mio bambino dall’America e mi sono fatta proteggere dalla giurisdizione italiana”, ha spiegato la Staller. “Ora posso tornare negli Stati Uniti. Finalmente, posso tornare senza andare in carcere. C’era un mandato di cattura contro di me perché io avevo portato via mio figlio Ludwig per salvarlo da suo padre. È stato terrificante, non solo per me ma soprattutto per mio figlio. Io sono stata seguita sia dagli agenti dell’FBI che dai servizi segreti ungheresi”.

Ludwig oggi 30enne venne portato via da mamma quando non aveva nemmeno un mese di vita, il 23 novembre 1993. “Era molto difficile per una ungaro-italiana andare in America e prendere degli avvocati. Jeff Koons aveva tutti avvocati costosi, era molto ricco. Per me era difficile riavere mio figlio. Quando ho guardato in faccia l’avvocatessa, ho visto la sensazione di aver perso. E allora ho fatto un’altra cosa. Lei mi ha detto: “Se tu rapisci tuo figlio dall’America, tu non lo vedrai più nemmeno dietro il vetro di cristallo”. Il giorno dopo ho portato via con me il bambino”.

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