Marcia indietro di Fratelli d’Italia sulle concessioni balneari. Venerdì il partito della presidente del Consiglio aveva presentato un emendamento al decreto Milleproroghe che puntava a eliminare il termine del 31 dicembre 2023 ed estendere l’efficacia delle attuali licenze fino al varo della riforma complessiva del settore. In netto contrasto con un pronunciamento del Consiglio di Stato e con le richieste della Ue, visto che dopo l’ultima proroga Bruxelles ha avviato una procedura di infrazione. Ora però emerge che il gruppo di Fdi al Senato non ha indicato quella proposta tra quelle “segnalate”, cioè da portare in discussione e al voto. Forza Italia, secondo fonti qualificate del partito, ha invece segnalato due suoi emendamenti a prima firma Ronzulli e Gasparri che prorogano le concessioni (uno di un anno, l’altro di due di due). Emendamenti che, riferiscono le stesse fonti, la Lega – che aveva a sua volta presentato emendamenti, a prima firma Marti e Centinaio – avrebbe fatto propri sottoscrivendoli.

Ma da dove nasce il passo indietro del partito della premier? “Abbiamo ora deciso di non segnalare il nostro dopo che il governo ci ha fatto sapere che vi è un provvedimento in itinere, abbiamo avuto rassicurazioni su quella che resta una questione prioritaria”, ha detto all’AdnKronos Lavinia Mennuni, senatrice di Fdi e prima firmataria. Nel frattempo il leader della Lega e ministro alle Infrastrutture e Trasporti, Matteo Salvini, ha fatto sapere a sua volta di aver parlato con la premier : “Bisogna coinvolgere le associazioni e chiudere la partita una volta per tutte. Nel rispetto di queste 30 mila imprese e famiglie (di balneari, ndr). Ho parlato ieri con Giorgia Meloni e abbiamo un’idea che coincide, quindi conto che anche questo dopo anni e anni di attesa sia un dossier che il nuovo governo vada a chiudere entro l’estate con l’ok delle associazioni una volta per tutte”.

“Dalla maggioranza di destra giunge l’ennesimo segnale di confusione”, ha commentato Osvaldo Napoli di Azione dopo il dietrofront, sottolineando il nuovo caso di divisione del centrodestra. “Siamo all’actor studio” ha invece ironizzato Raffaella Paita, capogruppo di Iv, sull’improvvisa inversione a U di Fdi. “Anche sui balneari il Governo Meloni arranca, indeciso a tutto”, stigmatizza Benedetto Della Vedova (+Europa) che chiede la messa a gara delle concessioni.

La legge sulla concorrenza approvata l’anno scorso all’articolo 3 impone le gare per le concessioni balneari entro il 31 dicembre 2023. In caso di pendenza di un contenzioso o “difficoltà oggettive legate all’espletamento della procedura”, l’autorità competente può differire il termine comunque non oltre il 31 dicembre 2024. A settembre il governo Draghi, con un decreto che ora attende il via libera definitivo, ha istituito una banca dati per la ricognizione di tutti i beni pubblici affidati ai privati, tra cui le spiagge.

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