Il gruppo dei Socialisti al Parlamento europeo prova a limitare i danni. E per farlo cerca di fare pulizia al suo interno di tutti coloro che sono stati coinvolti, più o meno direttamente, dall’inchiesta della Procura federale belga sul presunto giro di mazzette in Ue organizzato da Qatar e Marocco servendosi dell’aiuto dell’ex eurodeputato Antonio Panzeri e dei suoi fedelissimi. Tra essi, sostengono gli inquirenti, ci sono anche i parlamentari Andrea Cozzolino (Pd) e Marc Tarabella (socialista belga) per i quali è stata chiesta la revoca dell’immunità, attualmente al vaglio della commissione giuridica. Il gruppo socialista ha chiesto a entrambi di fare un passo indietro, ma dal politico belga è arrivato un fermo ‘no’.

“Nel caso di Cozzolino e Tarabella il gruppo sta aspettando che facciano un passo indietro volontariamente – ha detto la capogruppo dei Socialisti e democratici all’Eurocamera, Iratxe Garcia Perez, durante un punto stampa a Strasburgo – Se la sospensione dell’immunità fosse confermata e non ci dovesse essere un passo indietro da parte loro, il gruppo sarà chiamato a prendere una decisione sulla loro esclusione dal gruppo“. Da parte di Tarabella, però, nessun passo indietro: “Marc Tarabella ha ricevuto la proposta del presidente di S&D che lo invitava ad autoescludersi, ma francamente non può accettare questa proposta – ha reso noto il suo legale, Maxim Toller – La presunzione di innocenza non può essere cancellata sotto il peso di articoli di stampa o accuse azzardate da parte di detenuti”. L’avvocato ha poi proseguito il proprio intervento spiegando che “Tarabella ha sempre affermato e rivendica ancora la sua innocenza. Non ha mai ricevuto denaro o regali in cambio delle sue opinioni politiche. Ha spiegato direttamente che non si nasconderà dietro la sua immunità parlamentare, ne chiede addirittura la revoca se può aiutare la giustizia e gli inquirenti nelle loro indagini a far luce su tutto questo. Se una persona fosse condannata, sarebbe comprensibile che venisse esclusa, ma quando non viene accusata, e nemmeno ascoltata, sembrerebbe prematuro e soprattutto ingiusto“.

Le parole dell’avvocato contrastano con le dichiarazioni rilasciate da Panzeri di fronte al giudice Michel Claise e utilizzate dalla Procura per giustificare la richiesta di revoca dell’immunità. L’ex Articolo 1, come rivelato da Ilfattoquotidiano.it, ha infatti detto che nell’attività di lobbying a favore del Qatar Tarabella è “ricompensato più volte per un importo totale di 120mila o 140mila euro consegnati in contanti”. I prossimi ad esprimersi su questo saranno i membri della commissione giuridica del Parlamento Ue (Juri) che si riunirà a porte chiuse per la prima volta il 23 gennaio a Bruxelles.

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Mazzette in Ue, “a Tarabella almeno 120mila euro cash. Cozzolino corrotto indirettamente”: perché i pm chiedono la revoca dell’immunità

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