Un muro di cemento alto due metri è stato costruito questa mattina all’ingresso dell’assessorato all’Ambiente della Regione Piemonte, a Torino, dagli attivisti di Extinction Rebellion. ‘Crisi climatica. Chiuso per inadempienza’ si legge sui mattoni. Il blitz degli ambientalisti intorno alle otto, in pieno centro, in via Principe Amedeo. Il muro è stato costruito nella notte dagli attivisti vestiti da ‘Minions’, in segno di protesta con le politiche ambientali della Regione.
Gli attivisti si sono poi seduti sul marciapiede ad attendere l’arrivo dei funzionari e delle forze dell’ordine. “La maggioranza che governa la Regione sta raccontando di star facendo tutto il possibile per contrastare la crisi ecoclimatica – spiega Aurora, una delle attiviste sedute accanto al muro – È arrivato il momento che l’assessore Marnati e questo assessorato spieghino ai cittadini come pensano di raggiungere l’unico obiettivo che questo governo si è dato: dimezzare le emissioni sull’intero territorio regionale entro il 2030. Tutto il resto sono solo dichiarazioni vuote, volte a nascondere la propria inadempienza”. Gli attivisti si riferiscono alle parole dell’assessore Matteo Marnati che, proprio ieri, aveva parlato di grossi interventi per il 2023. Il commento dell’assessore era arrivato a seguito di un’altra azione avvenuta domenica pomeriggio, in cui due attivisti di Extinction Rebellion avevano colorato di nero le acque delle fontane del Po e della Dora in Piazza Cln, sempre a Torino, per denunciare ancora una volta “la gravissima siccità e l’inadempienza politica regionale“.
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