È morto Davide Rebellin. Il campione di ciclismo 51enne è stato travolto e ucciso da un camion oggi, 30 novembre, poco prima di mezzogiorno, mentre si allenava lungo la Regionale 11, a Montebello Vicentino, in provincia di Vicenza. Si cerca l’autista che, dopo l’incidente, ha proseguito la sua corsa, allontanandosi. Secondo la prima ricostruzione, potrebbe anche non essersi accorto di nulla: il mezzo pesante, nell’uscire dallo svincolo, ha colpito e travolto Rebellin. I carabinieri stanno setacciando le immagini delle telecamere di sicurezza di un ristorante accanto al luogo dello schianto, per poter individuare targa e modello del mezzo.

Rebellin era uscito con la sua bici da corsa e probabilmente stava percorrendo la regionale 11 Vicenza-Verona per rientrare a casa, a Lonigo (Vicenza). Sul posto è intervenuto il Suem 118, ma il medico non ha potuto fare altro che constare il decesso. Tragica la circostanza in cui è avvenuto il riconoscimento della vittima. Un fratello di Rebellin, Carlo, aveva appreso dai media che c’era stato un incidente nella zona di Montecchio, un ciclista travolto da un mezzo pesante. Si è recato subito sul posto, forse per una sorta di presentimento, ed ha subito riconosciuto la bici del fratello, accartocciata. Il campione vicentino, dopo 30 anni di professionismo, aveva chiuso la propria carriera poco più di un mese fa, con la partecipazione alla Veneto Classic.

La morte di Rebellin riporta alla mente un’altra tragedia simile nel mondo del ciclismo: la scomparsa di Michele Scarponi, vincitore del Giro d’Italia 2011. L’atleta azzurro fu investito da un furgone a Filottrano, in provincia di Ancona, la mattina del 22 aprile del 2017. Come Rebellin, anche Scarponi ha perso la vita mentre si stava allenando in bicicletta.

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