La Federazione della Danimarca non sostiene più il presidente della Fifa, Gianni Infantino. In una conferenza stampa improvvisata, Jesper Moller, numero uno del calcio a Copenaghen, ha lanciato il suo atto d’accusa nei confronti della Federazione internazionale e minacciato anche azioni legali. Il casus belli è il divieto della Fifa a indossare la fascia arcobaleno con la scritta “One Love” per i diritti Lgbtqi+ durante i Mondiali in Qatar. La Danimarca è tra le federazione che già durante l’estate aveva chiesto il via libera all’iniziativa per manifestare il sostegno alla comunità. La Fifa e il suo presidente Infantino però a Mondiali già iniziato hanno risposto no, annunciando l’ammonizione (con rischio squalifica) – oltre alla normale multa – per i capitani delle squadre che non avessero indossato una fascia autorizzata.

Le Federazioni europee – Inghilterra, Germania, Belgio, Francia, Galles, Svizzera e Danimarca – hanno dovuto piegarsi alla volontà di Infantino e alle regole in vigore in Qatar. Non senza polemiche: durante la foto di squadra prima della partita d’esordio ai Mondiali, i giocatori della Germania hanno messo la mano alla bocca per simulare il “bavaglio” della Fifa. La Danimarca invece ha deciso per una presa di posizione più netta, che ora potrebbe scatenare un terremoto ai vertici del pallone. Il presidente della Federazione Moller ha annunciato che non sosterrà più Infantino e che quindi non voterà a suo favore alle elezioni previste per il prossimo anno. Poi ha aggiunto: “Siamo in una situazione straordinaria. Non sono solo deluso, sono anche arrabbiato. Cercheremo chiarimenti legali a seguito di queste pressioni“, ha dichiarato Moller.

Le sue parole sono durissime: “Ci sono le elezioni presidenziali della Fifa. Ci sono 211 paesi e l’attuale presidente ha dichiarazioni di sostegno da 207 paesi. La Danimarca non è tra quei paesi”. Moller ha anche svelato che la Danimarca, insieme ad altre Federazioni europee, sta pensando anche a un atto di forza contro la Federazione internazionale: “Ne stiamo discutendo da agosto. Devo pensare a come ripristinare la fiducia nella Fifa. Dobbiamo valutare cosa è successo e poi dobbiamo creare una strategia, anche con i nostri colleghi”. Il caos provocato dai Mondiali in Qatar e dalla decisioni di Infantino è destinato a durare oltre il 18 dicembre.

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