Origine medievale, cinque lunghe navate, tele settecentesche perfettamente conservate e un dettaglio più profano che sacro, ma fondamentale: il teleriscaldamento. È così che si presenta la Chiesa di Sant’Andrea Apostolo, parrocchia di Savigliano, nel cuneese, ed è proprio qui che il parroco, don Paolo Perolini, ha deciso di concentrare le principali funzioni feriali, nonché rosari e funerali. Le altre due parrocchie cittadine, San Pietro Apostolo e Santa Maria della Pieve, per risparmiare, rimarranno sostanzialmente inattive per tutta la stagione invernale. Una decisione necessaria, ma virtuosa, la prima ad essere stata segnalata quest’anno e che il parroco racconta al fattoquotidiano.it: “Riscaldare volumi architettonici così ampi comporta da sempre costi complessi da sostenere: è la parrocchia che paga la bolletta, ma le cifre stanno aumentando. Per questo come comunità abbiamo deciso di celebrare i riti all’interno di Sant’Andrea, dove il riscaldamento si può regolare, un grado o due possono fare una differenza economica molto importante”. Un’iniziativa già sperimentata durante il periodo Covid-19, quando affluenza in chiesa e ambienti da riscaldare erano inversamente proporzionali, ma don Paolo sottolinea anche un altro aspetto, che ci riporta indietro nel tempo: “Non dobbiamo vedere tutto questo come una limitazione: nel passato i luoghi di culto non erano certo riscaldati, si viveva con poco, le chiese erano molto più fredde di quanto immaginiamo oggi. L’atmosfera era diversa, così come il raccoglimento dei fedeli al suo interno” riflette il parroco.

Dunque più fredde sì, ma anche più piene, tema questo strettamente correlato al fattore offerte: sebbene queste non possano considerarsi un reddito per le parrocchie, il loro calo incide anche sul caro bollette: “Si tratta di un aspetto già chiaro ai nostri parrocchiani. Il problema però non sono le offerte in sé, quanto l’aumento insostenibile di certi costi, difficili da coprire se non si adottano soluzioni volte al risparmio e alla sostenibilità. I fedeli comunque hanno accolto bene questa nostra decisione, che so adotteranno anche altre diocesi perché quello del riscaldamento è un argomento che anima molto la discussione, coinvolge tutte le chiese italiane e ogni vescovo o parroco sta cercando di gestire al meglio funzioni e spese”.

E se c’è chi può scegliere come e dove regolare le temperature all’interno dei luoghi di culto, qualcuno, il termostato, ha deciso di non accenderlo. Don Maurilio Scavino parroco di Racconigi e Murello, è chiaro a riguardo: “La Chiesa abbraccia sempre il suo tempo e questo attuale presente ci mette di fronte a un’emergenza seria: non accenderemo il riscaldamento, non possiamo permettercelo, quindi celebreremo al freddo, anche se in fondo lo scarto di gradi fra acceso e spento è minimo, a differenza della spesa che comporterebbe: ho già chiesto ai miei parrocchiani di venire a messa ben coperti, con cappotti pesanti”.

D’altra parte la cifra sulla bolletta che già lo scorso gennaio don Maurilio si è visto recapitare per un solo mese di riscaldamento all’interno della Chiesa di San Giovanni di Racconigi era più salata del previsto, ovvero 7.900 euro, troppo per le casse della parrocchia.

Secondo il parroco questa austerity rispecchia pienamente la crisi economica che molte famiglie si trovano ad affrontare: “L’unica forma di sostentamento della Chiesa è la buona volontà dei fedeli, che si traduce in libere offerte: queste, per ragioni più che comprensibili, sono influenzate dal periodo di ristrettezze che tutti noi dobbiamo affrontare, le famiglie fanno fatica, il costo della vita aumenta ed è impattante su più livelli sociali. È un effetto domino”.

Un’onda d’urto che ha colpito i luoghi dedicati al culto, costringendo alcune diocesi a ripensare l’organizzazione stessa delle cerimonie. Uno spaccato che è diventato un tema in agenda: il vescovo di Cuneo e Fossano affronterà, all’interno dei consueti incontri con i parroci della provincia, anche questo specifico aspetto economico per raccogliere eventualmente richieste testimonianze e linee guida.

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