La scelta della persona che dovrebbe guidare l’organizzazione dei Giochi olimpici invernali 2026 si trasforma in una farsa senza fine. La nuova amministratrice delegata della Fondazione Milano-Cortina, ha annunciato nel primo pomeriggio Repubblica, sarà Letizia Moratti. Una mossa che in un colpo solo rimetterebbe a posto tutte le caselle del mosaico politico del centrodestra, ma che come al solito finirebbe per sacrificare lo sport. Sarebbe una toppa, dopo il pasticcio del nome di Andrea Abodi speso da Giorgia Meloni davanti al Cio e poi dirottato al ministero del Sport. Ma poco dopo tutto è stato rimesso in discussione da un tweet di Beppe Sala: “Leggo che Letizia Moratti sarebbe stata scelta come nuovo AD di Milano-Cortina. Non mi risulta“, scrive il sindaco di Milano. “E in ogni caso – aggiunge – non può essere fatta una scelta così delicata per risolvere i problemi del centrodestra in Lombardia. Ogni altra parola è inutile“. Una secca bocciatura. E ora che succede? Arriva la smentita della stessa Letizia Moratti, che tramite il suo staffa “smentisce la sussistenza della notizia sulla sua nomina come ad delle Olimpiadi Milano Cortina”, aggiungendo che “qualsiasi decisione” della vicepresidente della Lombardia “sarà comunicata esclusivamente dal suo ufficio stampa. Ogni altra notizia a lei inerente è destituita di fondamento“. La farsa è compiuta? Non ancora, perché per ultima arriva anche la smentita di Palazzo Chigi, da poche ore in mano a Giorgia Meloni: “Sulla nomina del nuovo amministratore delegato della Fondazione Milano Cortina 2026, che ha carattere di urgenza, non ci sono ancora determinazioni della Presidenza del Consiglio. Determinazioni che una volta maturate saranno preventivamente portate a conoscenza dei Soci della Fondazione stessa”. Così, in mezzo alle trame politiche, l’organizzazione del più importante evento che si terrà in Italia nei prossimi 4 anni è senza una guida ormai da questa estate.

Una posizione delicata – Da tempo la neo-premier Meloni era alla ricerca di un ruolo per Moratti, in modo da poter accontentare Matteo Salvini e la Lega, sgombrando il campo alla ricandidatura di Attilio Fontana alla guida della Regione Lombardia. Il nome di Moratti era stato accostato al ministero della Salute, così come a quello della Cultura. Alla fine è rimasta fuori dalla squadra di governo. La nomina ad amministratrice delegata di Milano-Cortina le garantirebbe però un enorme potere almeno per i prossimi tre anni, permettendole al contempo di rimanere nella “sua” Lombardia. E pazienza se quella posizione dovrebbe essere occupata da un manager sportivo, perché è una carica con un ruolo centrale e decisivo nella gestione dei Giochi olimpici. La posizione di ad della Fondazione, infatti, è talmente delicata che già da questa estate il governo Draghi era alla ricerca di un profilo in grado di raccogliere la complicata eredità di Vincenzo Novari, defenestrato col proposito di nominare presto un sostituto più adeguato.

La figuraccia con il Cio – Dopo aver bruciato i nomi di Michele Uva e Paolo Scaroni, la quadra sembrava essere stata trovata sul curriculum di Andrea Abodi, manager navigato, già ai vertici di Serie B e Coni Servizi, uomo di fiducia di Meloni, nonché l’unico in grado di mettere d’accordo il capo del Coni, Giovanni Malagò, e gli altri rappresentanti degli enti locali, dai leghisti Zaia a Fontana, passando per il sindaco di Milano Beppe Sala. Poi però la presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha sorpreso tutti, Cio compreso, decidendo di nominare Abodi nuovo ministro dello Sport. E la casella di nuovo amministratore delegato di Milano-Cortina è tornata improvvisamente in discussione, nonostante il progetto olimpico stia già accumulando ritardi e sia a corto di sponsorizzazioni. Una figuraccia anche per quanto riguarda i rapporti tra l’Italia e il Comitato olimpico internazionale, che aveva ricevuto garanzie dalla stessa Meloni. A fine settembre aveva incontrato direttamente il presidente del Cio, Thomas Bach, in quella che era stata la sua prima uscita da premier in pectore, preannunciando l’arrivo di Abodi come nuovo ad. L’ennesimo ribaltone dell’inaffidabile politica italiana.

Intanto i ritardi aumentano – Chissà ora cosa penseranno al Cio dopo aver appreso la girandola di notizia sul nome di Letizia Moratti. La sua scelta avrebbe avuto in realtà esclusivamente una ratio politica, di certo non sportiva. Di certo avrebbe messo tutti d’accordo nel centrodestra. Il più felice sarebbe stato il presidente lombardo Attilio Fontana, che solo qualche giorno fa diceva: “Sto semplicemente aspettando conferma del fatto che sarò candidato“. Segno che qualcosa era nell’aria. Sul candidato del centrodestra per le prossime elezioni regionali si era già consumato lo scontro tra Fontana e Moratti. Salvini, subito dopo la batosta alle urne, aveva promesso battaglia. Con Moratti impegnata sulle Olimpiadi, il leghista avrebbe avuto invece strada libera per la ricandidatura. Mentre Meloni avrebbe potuto scegliere in autonomia il profilo per le regionali nel Lazio. Ora invece la “grana Moratti” resta irrisolta, forse ancor più di prima. Mentre per Milano-Cortina le prospettive si fanno sempre più cupe: si dovrà rimediare alla farsa odierne e trovare una nuova quadra all’interno della Fondazione, dove coabitano Malagò, Sala, Fontana e Zaia. Intanto il tempo passa, i ritardi aumentano e i lavori per le Olimpiadi restano al palo.

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