Si chiude senza scossoni la partita dei capigruppo di Camera e Senato, i primi nomi che le forze di maggioranza e opposizione hanno dovuto scegliere nel domino di incarichi che si scioglierà nei prossimi giorni. Nella maggior parte dei casi i candidati scelti dai leader sono stati eletti per acclamazione, ma anche laddove si è votato lo scrutinio segreto non ha riservato sorprese. Moltissime le conferme rispetto alla scorsa legislatura: come anticipato da Matteo Salvini, la Lega ha rieletto il piemontese Riccardo Molinari alla Camera (dopo aver abbandonato l’idea di indicarlo per la presidenza dell’Aula, andata invece a Roberto Fontana), e anche Massimiliano Romeo resterà a capo dei senatori. Doppia conferma anche in Fratelli d’Italia, per Francesco Lollobrigida alla Camera e Luca Ciriani al Senato, e per il Pd, con Debora Serracchiani a Montecitorio e Simona Malpezzi a palazzo Madama.

Cambia un capogruppo su due invece il Movimento 5 stelle, che conferma Francesco Silvestri alla Camera (scelto agli sgoccioli della scorsa legislatura in sostituzione di Davide Crippa, uscito dal gruppo) mentre al Senato sostituisce Mariolina Castellone – in pole per un posto da vicepresidente dell’Assemblea – con Barbara Floridia, sottosegretaria all’Istruzione nel governo Draghi. Doppio cambio in Forza Italia: Paolo Barelli e Anna Maria Bernini (che sarà ministra) lasciano il posto ad Alessandro Cattaneo e Licia Ronzulli, la fedelissima di Berlusconi sulla cui presenza nel governo l’ex premier ha dovuto cedere a Giorgia Meloni. Il polo centrista di Azione e Italia viva, invece, aveva annunciato le proprie scelte già nei giorni scorsi: alla Camera il capogruppo è Matteo Richetti (vicepresidente del partito di Calenda) al Senato la ligure Raffaella Paita, nella scorsa legislatura presidente della Commissione trasporti della Camera.

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