di Tommaso Lupi

Volendo abbassare notevolmente l’argomento del dibattito, in un contesto a metà tra una crisi nucleare ed una energetica in atto, mi premuro qui di parlare sostanzialmente del nulla. Sono conscio che in natura le elezioni del segretario del Pd destino interesse quanto aspettare un regionale di Trenitalia, ma da giorni il popolo desueto, e sostanzialmente assente nella vita reale, di Twitter me lo ha proposto come lo scontro che non sapevo di aver bisogno.

Parlare di una elezione che, nella migliore delle ipotesi, avverrà nei primi mesi del 2023 non è del tutto avvincente, ne sono consapevole. Navigando però nel mare di candidature arrivate, ho sin da subito notato come molto probabilmente, scartando il niente (vedi alla voce Nardella, De Micheli, Ricci) si possa proporre una sfida tutta “emiliana” : Bonaccini – Schlein. A differenza di tutte le ultime contese, su questa ho una discreta fiducia per provare a chiarire la strada che il Pd vorrà perseguire nei prossimi anni. Abbiamo finalmente due mondi a confronto diretto: centro e sinistra.

Sia chiaro, non sarebbe questa elezione a (ri)portare il Pd a sinistra, la classe dirigente resta quella, ma se non è la soluzione, questa sarebbe almeno la prima risposta decente da 10 anni a questa parte. Ora, proprio per questo, la totalità dell’establishment si è schierata tour court con Bonaccini, speranzosi di afferrare quella prateria del 5/10% dei consensi di centro (da non dormirci la notte). Il bacio della morte è arrivato durante l’ultima apparizione di Renzi su La7 ospite della Merlino, quando ha dichiarato che se venisse eletta la Schlein “mezzo Pd verrebbe da noi”.

Prendendo ciò non come una minaccia, ma come un augurio per liberare il partito da una classe dirigente spesso indigeribile, ciò è solo l’ultimo di una lunga serie di avvisi ai naviganti piddini. Entreremo nel vivo di tutto ciò solo a inizio 2023, ma, nel frattempo godiamoci questi mesi di tiro al bersaglio. Per chi segue la politica italiana sa perfettamente che se una cosa può andare male… va pure peggio, quindi colgo l’occasione per congratularmi con Bonaccini per la conquista del mondo, della galassia e della segretaria del Pd (no l’ultima non l’augurerei nemmeno al mio peggior nemico).

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