I conservatori di Bojko Borisov tornano a vincere le elezioni in Bulgaria. Il suo partito Gerb (Cittadini per lo sviluppo europeo della Bulgaria) è arrivato primo con il 25,43% dei voti alle parlamentari di domenica 2 ottobre, convocate a meno di un anno dalle precedenti a causa dell’impossibilità di formare un nuovo governo dopo le dimissioni dell’ex premier, l’imprenditore Kiril Petkov, sfiduciato lo scorso giugno. Per la quarta volta, dunque, spetterà a Borisov l’incarico di formare il nuovo governo del Paese, dopo i tre mandati già svolti dal 2009 al 2013, dal 2014 al 2017 e dal 2017 al 2021. Un’impresa non facile, dato che quasi tutti gli altri grandi partiti si sono detti indisponibili a formare una coalizione con il Gerb, partito con la fama di simbolo di vecchia politica, corruzione e illegalità.

Al secondo posto con il 20,21% è arrivato il partito “Continuiamo il cambiamento” di Petkov, terzo il Dps (il partito della minoranza turca), il cui leader Mustafa Karadaya è l’unico disposto a “dialogare con tutti i partiti per trovare diverse formule e costituire una maggioranza stabile in Parlamento”. Quarti i nazionalisti del Vazrazhdane con il 10,17%. “Sono pronto a fare compromessi, propongo che i leader dei partiti entrati in Parlamento facciano un passo indietro per consentire che sia formato un governo”, ha detto Borisov in un appello post-voto. “Non voglio essere né ministro, né deputato, né premier, la mia vittoria morale è che il Gerb è la prima forza politica in Bulgaria e ha trionfato sull’ignoranza”.

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