La chiamata alle armi del Cremlino, con il discorso di Vladimir Putin che annuncia la mobilitazione parziale e minaccia la guerra nucleare, scuote il mondo. Una notizia che arriva in Italia nel pieno del rush finale della campagna elettorale delle politiche. Dai leader di partito italiani commenti di preoccupazione e condanna.

Adesso “bisogna stare attenti, compatti. Quando uno è nervoso le conseguenze possono essere di ogni genere. Serve lucidità, compattezza e diplomazia”. Commenta Giorgia Meloni a Rtl 102.5 che sottolinea come “il discorso di Putin tradisce una grandissima difficoltà, debolezza e disperazione“. Per la leader di Fratelli d’Italia si tratta di una mossa “abbastanza disperata che precede due azioni, il referendum farsa per annettere i territori ucraini occupati e la mobilitazione parziale, con cui cercherà di mandare a morire le minoranze e i disperati”.

Condanna e appello ai partiti a prendere posizioni senza ambiguità, quello di Enrico Letta: “L’Italia non sta con la Russia, sta contro la Russia, contro questa voglia di rompere le regole, di rompere il diritto internazionale. Vorrei – aggiunge il segretario del Partito democratico – che tutti i leader politici lacciassero perdere le ambiguità avute finora”. Per Letta in Italia “la destra è carica di ambiguità nei rapporti oggi con l’imperialismo di Putin. Gli italiani – ha aggiunto – non votino per gli amici di Putin. Putin partecipa al voto 25 settembre e sarà il primo a guardare il risultato. Se vincesse la destra in Italia, Putin sarebbe il primo a festeggiare”.

“Nel discorso di Putin non c’è nulla di nuovo se non il rischio di un’escalation militare che era già scritta, con tutto quello che comporta e che non potevamo non calcolare”. E’ la posizione Giuseppe Conte ad Agorà su RaiTre che sottolinea come il Movimento 5 stelle ha “sempre mantenuto linearità e coerenza. Noi siamo a sostegno dell’Ucraina, il problema – ribadisce – è la strategia e il discorso di Putin lo dimostra. Vogliamo una escalation militare senza più limiti e confini? Accettiamo questo rischio? Io – aggiunge Conte – non sono assolutamente d’accordo, già abbiamo una recessione economica devastante. Non possiamo fare come in Afghanistan, che un giorno ci svegliamo e lasciamo il terreno ai talebani,. Questa strategia costa”, prosegue Conte per il quale “le parole di Putin significano debolezza, ma la debolezza può coincidere con la disperazione”.

Un commento breve quello di Matteo Salvini: per il leader della Lega la mossa di Putin “non è una buona notizia”. “Spero che la guerra finisca il prima possibile“, ha detto Salvini.

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