Intervistato da Diego Bianchi per “Propaganda Live” (La7), il cantautore Francesco Guccini analizza il successo crescente di Giorgia Meloni e del suo partito, aggiungendo una considerazione sarcastica: “Lei dice che quando è nata il fascismo non c’era più. Però si definisce cristiana e quando è nata lei, Cristo era già morto. Ora ha voluto tenere la fiamma nel simbolo del suo partito. Ma il problema è che la gente si dimentica spesso delle cose”.

Guccini si dichiara concorde con Pier Luigi Bersani: “Io, come lui, vorrei che Giorgia Meloni riconoscesse il 25 aprile come la festa di tutti gli italiani e dicesse che la Costituzione italiana è nata dal 25 aprile. Ma come Bersani, credo che la Meloni non riuscirà mai a dire queste cose. Tra l’altro – rivela – negli anni ’90 mi arrivò una telefonata di Giorgia Meloni, io non sapevo neanche chi fosse. All’epoca lei era la segretaria dei giovani di An e voleva che io partecipassi a un loro incontro ad Atreju. Io cortesemente rifiutai”.

Il cantautore rivela: “Anni dopo, nel 2020, ho fatto una goliardata: cantare ‘Bella Ciao’, cambiando leggermente le parole. Lei mi ha infamato per un passaggio del testo: ‘C’era Salvini con Berlusconi, (…)con i fasci della Meloni che vorrebbero ritornar. Ma noi faremo la resistenza, (…)noi faremo la resistenza come fecero i partigian. O partigiano portali via, come il 25 april’. Meloni – conclude – pensava che io mi riferissi a piazzale Loreto, ma io non pensavo assolutamente a piazzale Loreto. Io pensavo alle feste eleganti di Berlusconi, a Salvini del Papeete e del mojito, alla Meloni e allo spezzare le reni alla Grecia. E invece lei m ha infamato. Dopo questo episodio non ci siamo più chiariti“.

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