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Ultimo aggiornamento: 13:51 del 14 Settembre 2022

Fondi russi ai partiti, lite Siri-Feltri a La7. “Lei fa solo illazioni, voi giornalisti siete specializzati in diffamazione”. “Ci quereli pure tutti i giorni”

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Scontro rovente a “Omnibus” (La7) tra il senatore della Lega, Armando Siri, e il direttore di Domani, Stefano Feltri, sul caso dei fondi russi a diversi partiti di 20 Paesi europei, sollevato dai servizi americani.
Siri respinge i sospetti sulla Lega, definendoli “illazioni”: “Da quel che mi è dato sapere, gli unici soldi importanti sono arrivati in questo Paese dalla Russia al Partito Comunista e non alla Lega. Questo è un dato provato”.

Feltri cita l’inchiesta milanese sulla trattativa di una fornitura di petrolio tra Gianluca Savoini e uomini vicini ad Aleksandr Dugin, l’ideologo di Putin : “La Lega ha tentato di avere rapporti di conto corrente con Putin e non soltanto”.
Siri insorge: “Non abbiamo mai avuto rapporti economici né con Putin, né con uomini di Putin. Attenzione a quello che dice. Non diciamo scemenze”.
Il giornalista tenta di riassumere l’inchiesta milanese, ma Siri sbotta, iciampando in un lapsus e chiamando Feltri “Stefano Vergine”: “Questa è un’illazione, è una ricostruzione che fa lei e che fa la Procura. Non è assolutamente così e la Lega non c’entra nulla. Quello che dice lei vale zero, vedremo cosa diranno i giudici. Al momento la Lega non è coinvolta in nulla”.

Feltri tenta di completare il suo intervento, ma viene continuamente interrotto dal leghista che accusa: “I suoi non sono fatti, ma ricostruzioni. C’è una differenza”.
Siri stia zitto“, ribatte Feltri, suscitando la contrarietà del politico e della conduttrice Alessandra Sardoni.
La querelle dura diversi minuti con il direttore di Domani, che cita l’inchiesta dell’Espresso su Savoini, e con Siri sempre più furioso: “Questi non sono fatti, ma la sua opinione. I fatti li deciderà il tribunale, non lei. È chiaro? Quello del finanziamento occulto alla Lega lo dite voi! Non esiste. Sono due anni che parlate di questa cosa, sono ricostruzioni giornalistiche false a cui voi siete abituati e che potete continuare a fare in uno Stato dove non c’è il diritto di vedere riconosciuta la diffamazione in cui siete specializzati“.
“Ci quereli pure tutti i giorni”, replica Feltri.

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