Giovedì il titolo di “Ufficiale dell’Ordine di Orange-Nissau”, oggi quello di “Re d’Olanda”. Ancora lui, ancora Max Verstappen: signore anche a Zandvoort, dopo il dominio della scorsa domenica in Belgio. La decima vittoria (è già a quota trenta in carriera) “Super Max” se l’è presa in casa sua, nel circuito a due passi dal mare del Nord, al termine di una gara controllata dal via sino alla safety car finale — dovuta al ritiro dell’Alfa Romeo di Valtteri Bottas — che lo aveva portato dietro alla Mercedes di Lewis Hamilton. Pressione? Macché, nemmeno il tempo di ripartire che il campione 2021 è tornato a condurre prima della fine del rettilineo, agevolato anche dalla spinta della sopraelevata finale (con quasi 19° gradi di banking) e dal maggior grip con gomma rossa fresca contro le gialle usate dell’inglese. Al traguardo possono così partire i fuochi d’artificio per l’idolo di casa, che piazza la sua Red Bull davanti a George Russell e alla Ferrari di Charles Leclerc.

Ferrari spenta: Leclerc a podio, Sainz giornata no – Per la rossa un’altra giornata spenta: il monegasco (scattato 2°) trova la strada sbarrata al via e non è quasi mai al ritmo dell’olandese, soffrendo nel secondo e terzo settore, prima di venire penalizzato dall’ingresso della virtual safety car per il ritiro di Yuki Tsunoda al giro 47. Leclerc si era fermato due giri prima per inserire le hard, le gomme del patatrac di Budapest, che però rendevano alla grande sulle Mercedes di Russell e Hamilton. Non lo stesso risultato per la F1-75, che proprio a causa del cambio gomme aumenta il gap rispetto alle vetture tedesche. Il ferrarista rischiava così di chiudere quarto e fuori dal podio, prima che la safety car finale gli desse possibilità di inserire le rosse e recuperare la posizione su Hamilton. Per Sainz, invece, una giornata totalmente storta: lo spagnolo viene penalizzato dal primo cambio gomme lentissimo (12,7 secondi) prima di commettere unsafe release (la ripartenza dai box mentre in pit lane sta arrivando un’altra macchina) nel finale e beccarsi così cinque secondi di penalità, che lo costringono all’ottavo posto finale.

Mercedes, perché non mettere le rosse a Hamilton? – Intanto, Verstappen vince ancora e ora tenterà di rompere il record del maggior numero di vittorie in stagione, 13, detenuto da Michael Schumacher (nel 2004, anno dell’ultimo Mondiale vinto insieme alla Ferrari) e da Sebastian Vettel (che ci riuscì nel 2013 con la Red Bull). Mentre George Russell finisce sul podio, con in sottofondo le polemiche di Hamilton, che può giustamente recriminare col suo team, quasi perfetto oggi nelle strategie: non si capisce perché, in piena safety, l’inglese non sia stato richiamato per montare le rosse come ha fatto il suo compagno, restando così costretto, mentre in testa, a difendersi con le medie usate contro le soft fresche inserite poco prima da Verstappen. Alla fine, il sette volte iridato finisce dietro anche a Russell e a Leclerc, in quarta posizione. Prima manda un messaggio al team via radio pieno di rabbia — “È incredibile, perché avete fatto così? Non posso crederci, ragazzi” —, poi a fine gara scambia un paio di frasi con il ceo della Mercedes Toto Wolff, che gli suggerisce di “parlarne in ufficio” e salva la forma ringraziando comunque tutti.

Alonso super, Ferrari a Monza per la reazione – È una Ferrari un po’ “appannata” quella che vola a Monza per il prossimo Gran premio: dalla corsa d’Ungheria la vettura non è più la stessa vista nella prima parte di stagione. Se sabato il sovrasterzo di Leclerc in curva 10 ha impedito la pole al monegasco, su una pista tutta curve e da alto carico favorevole alle caratteristiche di Maranello, anche oggi sul ritmo non c’è stata storia, come Mattia Binotto ha ammesso a fine-gara: “Dobbiamo capire questo gap che c’è da tre gare”, ha detto il team principal, “ma ben venga, così possiamo capire i limiti nello sviluppo della monoposto 2023”. Un non esaltante Pérez è 5° con l’altra Red Bull, un super Alonso 6° (scattava 13°) e a rischio tocco con Sainz in corsa box (nell’unsafe realese comminato al ferrarista), chiudono la top-10 Norris (7°), Ocon (9°) e Stroll (10°). Impalpabile ancora Daniel Ricciardo (17° con la McLaren, stessa posizione di partenza). Ora tutti all’Autodromo mazionale, dove c’è da aspettarsi un’altra marea: non quella arancione, ma quella rossa. Mentre Verstappen, a quota 310, sta uccidendo il Mondiale: Leclerc e Pérez sono mestamente appaiati (e lontani) a quota 201.

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