Per adesso è “semplicemente” la Bentley più potente, col suo propulsore 6.0 W12 biturbo da 740 cavalli, coadiuvato da telaio più avanzato di sempre per la casa inglese, con sospensioni pneumatiche Speed-tuned, controllo antirollio attivo elettrico, eLSD, quattro ruote sterzanti e torque vectoring. Ma le linee della nuova Batur, svelata alla Monterey Car Week, prefigurano quelle che saranno le vetture del marchio britannico di domani, completamente elettriche. Sarà anche per questo che, come accadde per la Bacalar, anche la nuova nata prende il nome da uno specchio d’acqua: si tratta del lago vulcanico di Kintamani, sull’isola di Bali, in Indonesia, che, come si legge nella nota stampa, “fornisce acqua ricca di sostanze nutritive alle sorgenti termali locali e all’agricoltura”. Un canto del cigno dei motori termici (il W12 sta per andare in pensione), dunque, ma anche una finestra aperta sul futuro del design, come ha spiegato il responsabile del centro stile Andreas Mindt: “Abbiamo voluto sviluppare un nuovo linguaggio del design Bentley, mantenendo in ogni caso una logica continuità con il passato e il presente, rivedendone però gli elementi chiave”. La Batur sarà prodotta in soli 18 esemplari, ovviamente già tutti prenotati: ognuno di essi sarà realizzato a mano, sotto la supervisione dei fortunati proprietari che potranno seguirne la fabbricazione passo dopo passo nell’officina Mulliner presso lo stabilimento di Crewe. Un’operazione che durerà diversi mesi: non è un caso che le prime consegne avverranno solo nella seconda metà del 2023. Il prezzo? Esclusivo come l’auto: 1,65 milioni di sterline, ovvero quasi due milioni di euro.

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