“La lista “Palamara Oltre il sistema” non concorrerà alle elezioni politiche del 25 settembre, ma l’impegno sul grande tema della giustizia ovviamente continua”. Lo rende noto Luca Palamara, l’ex pm radiato dalla magistratura dopo lo scandalo delle nomine pilotate al Csm, comunicando di non aver raggiunto il numero di firme necessarie per presentare il simbolo della sua associazione (depositato nei giorni scorsi al Viminale). “L’enorme entusiasmo e la grande partecipazione che hanno animato i numerosi incontri di questi mesi sono un patrimonio che non andrà assolutamente disperso e rappresentano soltanto l’inizio di un grande progetto che ha preso forma e che continuerà a crescere nei prossimi mesi per far valere la sua voce e portare avanti il suo impegno civile e politico”, afferma Palamara.

“Purtroppo raccogliere le firme de visu, collegio per collegio, in tempi così stretti e nel periodo estivo, senza avere la possibilità di farlo via pec con la firma digitale, ci ha impedito nei fatti di poter concorrere”, lamenta l’ex pm. In questo modo, scrive, è “impedita la rappresentanza di tutto quel consenso e quell’entusiasmo manifestato da tanti cittadini in occasione dei numerosi incontri pubblici che sul tema della giustizia sono stati affrontati negli ultimi due anni e che proseguiranno nei prossimi mesi con tanti incontri pubblici già fissati. È indubbio che il sistema elettorale così come è tenda a privilegiare i partiti grandi e coloro che sono riusciti ad utilizzare un emendamento per assicurarsi la possibilità di non raccogliere le firme, precluso invece alle nuove forze politiche”. In realtà anche soggetti di piccole dimensioni o appena formati, come Unione popolare o Italexit di Gianluigi Paragone, hanno completato con successo la raccolta firme.

Articolo Precedente

Diritti civili, nel programma di Renzi/Calenda niente matrimoni Lgbt, eutanasia e cannabis. Le critiche sui social: “Inseguono la destra”

next
Articolo Successivo

Vincenzo Pepe, a Napoli la Lega candida il professore indagato per truffa allo Stato sui fondi alle imprese (e maxi-evasione fiscale)

next