Scontro a “L’aria che tira” (La7) tra Filippo Rossi, già ideologo di Gianfranco Fini, fondatore della Buona Destra e ora esponente di Azione, e il giornalista de La Verità Carlo Cambi.
Rossi annuncia che è in corso il dialogo tra Carlo Calenda e Matteo Renzi: “Non è il momento delle polemiche personali, ma è il momento di capire che la politica italiana si deve basare sui contenuti e sulle affinità culturali. E che ci siano delle affinità culturali tra Azione e Italia Viva e tra Calenda e Renzi è sotto gli occhi di tutti. Ci sono molte più affinità tra Calenda e Renzi rispetto a quelle tra lo stesso Calenda e Fratoianni“.

Poi attacca il Pd: “Quel patto con Azione è stato disdetto nei fatti, perché i fatti hanno raccontato una sovraesposizione mostruosa della sinistra radicale, che invece avrebbe dovuto quasi adattarsi al fatto che i due più grandi partiti erano a favore dell’agenda Draghi. E invece la sinistra radicale ha votato contro la Nato e ha cominciato a dire che l’agenda Draghi non esisteva. Chiedo a Letta che cosa c’entri lui con Fratoianni. Questo è il problema”.
Insorge Cambi: “Ma come fate ad andare con uno di cui avete detto che ha costituito una setta? Sono queste le affinità culturali?”
“Questo è semplicemente gossip“, ribatte Rossi.

Esplode la polemica e il giornalista de La Verità ricorda al politico l’occasione in cui Renzi fu duramente criticato da Calenda per le sue conferenze in Arabia Saudita: “La domanda è: è legittimo sapere se, in nome delle poltrone, questo giudizio di politica estera è abbandonato o no?”.
“Non è un giudizio politico – replica Rossi – Noi stiamo ragionando sui contenuti politici. Quelli sono giudizi personali. E poi all’epoca non stavo in Azione, quindi non lo chieda a me“.

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