Sarebbe di 5 vittime e 7 feriti il bilancio del bombardamento della città di Mykolaiv. Intorno alle 10 di questa mattina, le forze russe hanno bombardato Mykolaiv, fronte sud della guerra, colpendo una fermata dell’autobus. “Oggi (le forze russe) hanno colpito un’altra area vicino a una fermata del trasporto pubblico. Secondo le ultime informazioni, i morti sono quattro e i feriti sono sette”, ha affermato sui social media Vitaliy Kim, governatore regionale. Come riportano i media ucraini, secondo la polizia locale, gli attacchi russi hanno anche danneggiato e distrutto case in quattro insediamenti. Inoltre, le forze russe avrebbero rubato i veicoli dei civili e una nave passeggeri, che sarebbe stata utilizzata per attraversare il fiume Dnipro nell’area del ponte Antonivsky danneggiato dal bombardamento ad opera delle forze ucraine dei giorni scorsi. Secondo quanto affermato dal ministro della Difesa Ben Wallace, le forze armate di Mosca “ora stentano in molti punti del fronte” e non riescono a raggiungere gli obiettivi prestabiliti. “Il piano A, B e C di Putin è fallito e potrebbe guardare al piano D“, ha dichiarato Wallace, paventando l’ipotesi di un possibile cambio di strategia sul campo da parte del presidente russo Vladimir Putin.

Il caso della nave attraccata in Libano Mentre nei giorni scorsi ad Istanbul, Kiev e Mosca sono riusciti a raggiungere un’intesa sull’esportazione del grano, con la conseguente apertura del centro di coordinamento nella città turca che dovrebbe garantire il passaggio in sicurezza delle navi che partono dai porti ucraini, nuove accuse vengono mosse da Kiev nei confronti di Mosca riguarda ad un caso di presunto furto di cereali. Una nave partita dal territorio ucraino occupato dalla Russia, infatti, è arrivata nel porto libanese di Tripoli. Secondo quanto dichiarato dalla rappresentanza diplomatica ucraina in Libano, l’ambasciatore, Ihor Ostash, ha informato il presidente Michel Aoun dello sviluppo e gli ha chiesto ieri di chiarire la situazione. L’ambasciata afferma che la nave siriana è arrivata mercoledì e che l’orzo a bordo è stato esportato dal porto di Feodosia, in Crimea, la penisola sul Mar Nero annessa dalla Russia nel 2014. Kiev sospetta che i cereali siano stati rubati.

Nonostante le accuse mosse da Kiev, però, gli ambasciatori dei Paesi del G7 e i rappresentanti della Turchia sono presenti oggi ad Odessa per “ribadire l’importanza” dell’accordo di Istanbul sul grano. “La Russia deve rispettare l’accordo“, ha scritto su Twitter l’ambasciatrice del Regno Unito in Ucraina, Melinda Simmons, presente al summit.

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