La notizia delle dimissioni del premier Mario Draghi ha fatto il giro del mondo, piazzandosi sulle homepage delle principali testate giornalistiche internazionali. New York Times e Washington Post parlano di governo che traballa ma nessuno azzarda previsioni su quello che potrà accadere nelle prossime ore. Proprio il Washington Post, uno dei principali giornali americani, autore di quello che è stato lo scandalo per eccellenza della storia americana, il Watergate, ha scritto: “Il primo ministro italiano Mario Draghi dice che si dimetterà, il governo rischia il collasso”, sottolineando che “negli ultimi 17 mesi, il primo ministro Mario Draghi è stato una rara forza unificante nella politica italiana”, e i 5 Stelle, “ex partito populista che ha perso la maggior parte del suo sostegno – hanno optato per il boicottaggio apparentemente a causa di una serie di rimostranze a Draghi e per un disegno di legge legato al voto di fiducia”.

“Il premier italiano Mario Draghi si dimette per il crollo della coalizione”, è il titolo della breaking news di Bbc, sottolineando che il premier Draghi si dimetterà “dopo che i 5 Stelle, partner populista della coalizione, hanno ritirato il loro sostegno in un importante voto di fiducia”. Il Daily Sabah, quotidiano on line turco molto vicino a Erdogan, parla di “ribelli 5 stelle” e mette in risalto la profonda incertezza nella quale la politica italiana è stata gettata e il pericolo che questo risvolto possa “compromettere gli sforzi gli sforzi per assicurarsi i miliardi di euro di fondi dell’Unione Europea per affrontare l’emergenza siccità e ridurre la dipendenza dal gas russo”. Dalla BBC, che mette in prima pagina la notizia dell’annuncio delle dimissioni del premier Mario Draghi, a Le Monde che parla di boicotaggio da parte del movimento 5 stelle. Anche il canale televisivo di all news americana, Cnn, dedica uno spazio nella sua home page alla crisi di governo italiana, mettendo in evidenza i risultati raggiunti dal governo del premier Draghi e parlando di boicottaggio. Quello che traspare dalla stampa estera è una certa apprensione nei confronti degli ultimi sviluppi politici di Roma. La profonda incertezza in cui il mondo versa a causa del conflitto in Ucraina, con particolare riferimento ai prezzi del gas e al blocco dell’esportazione del grano ucraino, per non parlare dell’emergenza covid, induce le cancellerie internazionali ad osservare con attenzione la crisi politica di uno dei Paesi chiave nei più importanti consessi internazionali.

Nel frattempo, Eric Mamer, portavoce della Commissione Europea, interpellato sulla crisi di governo in Italia ha affermato “la Commissione non commenta mai gli sviluppi politici nei Paesi membri. La presidente Ursula von der Leyen ha ripetutamente enfatizzato la stretta e costruttiva cooperazione con il presidente Mario Draghi. Von der Leyen attende con impazienza di proseguire nella cooperazione con le autorità italiane sulle priorità e sulle politiche europee”. La notizia delle dimissioni è stata rilanciata anche da Financial Times, Cnbc, Bloomberg, France 24, dal tabloid tedesco Bild. Il sito di approfondimento, Politico azzarda una previsione riportando le parole di Giovanni Orsina, professore di storia politica all’Università Luiss di Roma, dicendo che “è probabile che si trovi una soluzione” e che Draghi possa decidere di rimanere al governo “per senso del dovere verso il Paese”

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