Il “campo largo“, teorizzato dal segretario del Pd Enrico Letta, non c’è più, secondo l’ex presidente del Consiglio Romano Prodi: “E’ iniziato un processo con la scissione Di Maio-Conte che non si ferma qui – ha spiegato ieri a Repubblica.it – Bisogna approfittare di queste settimane estive per discutere di programmi e punti perché si sta rimescolando tutto. Non c’è più il campo largo, c’è un campo senza recinti che va ridisegnato di nuovo, questa è la differenza con 10 giorni fa”. Quanto ai tentativi di tornare a un sistema elettorale proporzionale, l’ex premier risponde: “Io sono l’ultimo dei Mohicani sul maggioritario” ma “tutto è meglio del Rosatellum, anche un proporzionale con preferenze che almeno dà un minimo di potere all’elettore se questo è il massimo che si può ottenere…”. Su questo punto oggi i giornali parlano perfino di contatti tra Pd e Fratelli d’Italia, che sono i partiti che nei sondaggi sono stabilmente in testa e quindi beneficerebbero più di altri di un proporzionale puro.

E poi c’è il governo. Prodi non crede che si arriverà a una crisi dopo gli scossoni dovuti al caso Draghi-Conte: “E’ il momento di togliere i personalismi dal centro della politica italiana e siccome siamo in una situazione drammatica, secondo me un accordo si trova” dice Prodi. Su Twitter Letta rilancia i messaggi di Prodi così: “Riportiamo la politica vicino alla gente, come ci ha chiesto Prodi. È la missione delle Agorà Pd in cui più di 100.000 persone hanno elaborato quasi 1.000 proposte. Ai #SassoliCamp diventeranno le idee chiave per l’Italia che vogliamo”.

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