Dal 16 gennaio 2023 Venezia diventerà la prima città al mondo con regolamentazione dei flussi turistici, attraverso prenotazione dei posti, e con pagamento di una quota di accesso. Il progetto, che era stato annunciato ancora due anni fa, ma era poi stato stoppato dall’emergenza Covid, è ora riproposto dall’amministrazione comunale di Luigi Brugnaro. Il nuovo regolamento approvato dalla giunta combina i due meccanismi, di prenotazione e di pagamento del biglietto di ingresso, con una serie di categorie che sono esenti dall’obbligo.

Il contributo di accesso varierà dai 3 ai 10 euro, con o senza utilizzo di un vettore per arrivare a Venezia o alle altre isole minori della laguna. Inizialmente era stato previsto pensando soprattutto alle navi da crociera, che poi si sono però diradate per numero. Il regolamento avrà bisogno di un passaggio in commissione e in consiglio comunale per la approvazione definitiva. Il cuore del meccanismo è costituito da una piattaforma multicanale e multilingua, semplice e intuitiva, ma molto articolata, che sarà disponibile entro la fine dell’anno. Lo scopo è quello di gestire i flussi turistici, disincentivando il turismo giornaliero in alcuni periodi dell’anno, per favorire quello di pernottamento. È un modo per limitare il turismo mordi-e-fuggi, che in alcune giornate intasa letteralmente le calli. Il controllo dei flussi sarà agevolato dal sistema di telecamere che coprono praticamente tutta la città. Quando ci sarà la previsione di presenze eccessive scatteranno fasce di contribuzione più alta. In caso di prenotazione con largo anticipo verranno applicate tasse d’accesso più contenute.

“Dopo anni di discussioni su come gestire meglio i flussi turistici, oggi presentiamo un’iniziativa che rappresenta un grande traguardo” ha detto l’assessore al turismo Simone Venturini. “La vera rivoluzione è il sistema integrato tra contributo d’accesso e prenotazione, una misura non più rinviabile, per limitare gli eccessi di turisti giornalieri e picchi stagionali, cercando un equilibrio tra le esigenze dei residenti, dei turisti pernottanti e di quelli che visitano la città in giornata”. Una novità assoluta: “Siamo i primi al mondo ad introdurre questo sistema, per garantire al turista la migliore qualità della visita e tutti i servizi di cui ha bisogno”.

C’è il rischio di chiusura per eccesso da turismo? “Il sistema non serve a far cassa, ma a gestire i flussi. – ha detto l’assessore al bilancio, Michele Zuin – Finora di idee concrete se ne erano viste poche. Gli introiti serviranno anche a scontare le bollette Tari ai residenti. Fissare dei limiti alle presenze, in certi periodi dell’anno, non vuol dire chiudere la città. Venezia resterà sempre aperta a tutti. Riteniamo però che visitarla sia più bello, tranquillo e sicuro se si prenota. La misura consentirà, inoltre, ai residenti di vivere meglio la propria città”. In via sperimentale, dall’1 agosto prossimo chi prenoterà la visita con 30 giorni di anticipo, potrà pagare i biglietti dei vaporetti ai prezzi precedenti l’aumento che scatterà a settembre (da 7,50 a 9,50 euro per tratta).

Chi controllerà i turisti? Ci saranno 15-20 persone incaricate di farlo, come accade nelle città per il pagamento dei parcheggi delle auto. Saranno esenti i veneziani, gli studenti, i lavoratori pendolari e i parenti. Anche i residenti del Veneto non pagheranno, ma dovranno prenotare la visita. Chi non ottempera dovrà pagare il massimo della tariffa (10 euro) e una sanzione, chi rifiuta rischia multe da 50 a 300 euro, oltre ad eventuali denunce.

Articolo Successivo

Verona, criticò il vescovo Zenti per le parole sul gender: centinaia di studenti e prof in piazza per difendere don Marco Campedelli

next