Piovono ori sulla spedizione azzurra ai Mondiali di nuoto grazie a Thomas Ceccon e Benedetta Pilato. Ceccon ha vinto la finale dei 100 dorso stabilendo il nuovo record del mondo sulla distanza. Il 21enne di Thiene ha fermato il cronometro sul 51”60. abbassando di 25 centesimi il 51″85 firmato dallo statunitense Ryan Murphy il 13 agosto 2016 ai Giochi di Rio de Janeiro. L’allora oro olimpico deve accontentarsi dell’argento nell’acqua ungherese nuotando in 51″97. Terzo Hunter Armstrong in 51″98.

Poco dopo è arrivato il successo della giovanissima Pilato, 17 anni, nei 100 rana. La tarantina, con una grande rimonta negli ultimi 25 metri, ha sbaragliato la concorrenza trionfando con il tempo di 1’05″93: bruciate sul traguardo tedesca Anna Elendt (1’05″98) e la lituana Ruta Meilutyte (1’06″02). Giù dal podio la regina Lilly King, campionessa mondiale dal 2017 di 50 e 100, campionessa olimpica del 2016 e bronzo a Tokyo, nonché primatista mondiale. L’astro nascente del nuoto azzurro, solitamente specialista nei 50, riscatta così la giornata storta di Tokyo dove era arrivata quotata di una medaglia ed era invece stata squalificata. Ora dimostra di essere diventata un’atleta completa, super competitiva anche sulla distanza olimpica.

Quella di Ceccon è la prima medaglia nella specialità dei 100 dorso per l’Italia. Il giovane vicentino non ha nascosto la sua soddisfazione: “È un tempo molto forte, anche ieri potevo farlo, non mi aspettavo però di andare così forte. Il record del mondo per un italiano è qualcosa di grande, lo hanno fatto in pochi”, ha sottolineato dopo aver conquistato il titolo iridato. “Oggi sapevo di non avere rivali – ha sottolineato – Mancavano i due russi, con loro sarebbe stata una sfida ancora più bella. L’obiettivo però non è questo, è molto più in alto”.

Pilato diventa invece la prima campionessa del mondo italiana minorenne. La più giovane iridata del nuoto era Novella Calligaris che il 9 settembre 1973 vinceva gli 800 col record del mondo di 8’52″97 a 19 anni ancora da compiere. Pilato era già diventata l’atleta italiana più giovane a conquistare una medaglia iridata con l’argento nei 50 rana a Gwangju 2019 a 14 anni: nell’occasione aveva anche superato il record di precocità sul podio della distanza che deteneva la lituana Meilutyte, oggi lasciata alle spalle, che 2013 l’aveva vinta a 16 anni. Il 22 maggio 2021 la baby boom della rana italiana è anche diventata a 16 anni la più giovane primatista mondiale della storia italiana col tempo di 29″30.

“Ero già contenta di aver raggiunto la mia prima finale mondiale nei 100. Aver vinto è davvero sorprendente. Sono stracontenta e soddisfatta del mio lavoro e del mio percorso”, ha commentato la 17enne tarantina. “Dall’argento di Gwangju sono cambiate moltissime cose. Sono tre anni che sembrano molti di più perché le aspettative sono sempre più impegnative – ha spiegato – Ho avuto anche un po’ di problemi fisici che mi hanno condizionato, ho imparato a reagire positivamente ai risultati negativi. Sto crescendo anche se resto sempre la più piccola della squadra, quindi me la godo”.

La strepitosa performance della giovane stella azzurra arriva nel giorno in cui Simone Quadarella, campionessa uscente nei 1500 stile libero, chiude solo quinta la finale dominata da Katie Ledecky. La statunitense si è imposta in 15’30″15 davanti alla connazionale Katie Grimes (15’44″89) e all’australiana Lani Pallister (15’48″96). L’azzurra ha nuotato la distanza in 16’03″84: “È stato un incubo”, ha detto al termine della gara.

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