C’è qualcosa di grande tra di noi che non potrai cambiare mai. Nemmeno se lo vuoi”, cantava Cesare Cremonini nel 2000, sull’onda del successo dei Lunapop. E quello che non è cambiato tra l’artista e i suoi fan è il patto di fiducia che riguarda la dimensione live. “Cerco sempre di non ripetermi e di proporre qualcosa di nuovo”, è il mantra fisso del cantautore sia per la produzione degli album che dei concerti. Passano gli anni, diminuiscono i volumi di vendita degli album in Italia, cosa che lo stesso Cremonini ha più volte denunciato “in un mondo dove tutto ormai è digitalizzato a veloce uso e consumo”, ma i concerti rimangono il vero banco di prova dello stato dell’arte di un artista. Ieri sera si sono alzate le tende sulla prima data del tour negli stadi di Cesare Cremonini allo Stadio San Siro di Milano, sold out e davanti a 55.935 spettatori paganti, oltre ad omaggi extra previsti. Da biglietto lo show sarebbe dovuto partire alle 20:45, ma le interminabili code fuori dallo stadio (specie prato e primo anello rosso) hanno fatto slittare l’inizio di mezz’ora.

Una scaletta serrata di 24 brani più quattro intro musicali della durata massima di due minuti e mezzo (“per consentire allo spettatore di entrare in una dimensione meditabonda nel passaggio tra una sezione e l’altra della scaletta”) e un delicato omaggio a Lucio Dalla con “Stella di mare”, brano del 1979. Una vera e propria chicca che Cremonini ha voluto per ricordare il grande cantautore, a dieci anni dalla scomparsa. “Ho avuto il permesso dalla Fondazione Dalla – ci spiega a poche ore dal concerto – che con entusiasmo mi ha dato i master originali della voce di Lucio. Ho voluto la traccia solo della voce per calcare ancora di più la mano sulla autenticità del nostro duetto virtuale. È un momento che mi emoziona molto”.

“Questo tour viene da molto lontano. – ci spiega Cremonini – Ho iniziato la mia carriera con i concerti gratuiti di piazza. Una volta il mio camerino è stato il barbiere del paese. Poi un bel giorno mi sono ritrovato ad un bivio e ho scelto di rischiare. Potevo scegliere se fare un percorso che avrebbe potuto aprirmi le porte dei palazzetti e degli stadi (il rischio era che potesse non accadere mai) o fare un tour per i soldi facili. Ho scelto la prima strada, la più difficile, anche perché una certezza l’avevo e ce l’ho: sono nato per fare gli stadi. Non avrei potuto fare un compromesso nella mia vita. Per me lo stadio è un luogo artistico e musicale. Non c’è una scuola, non c’è un X Factor che ti insegni a stare sul palco. O ce l’hai o non ce l’hai. A cantare si può sempre migliorare, ma infatti io mi reputo un performer. Sia chiaro, non mi sono mai sentito arrivato. Per me il mio percorso artistico è una audizione continua”.

Al centro del palcoscenico giganteggia una enorme porta-schermo, soprannominata dall’artista ‘The gate‘, che è simbolicamente il punto di partenza di tutto. Un ponte di collegamento tra passato, presente e futuro per raccontare in immagini e parole gli oltre vent’anni di carriera. “Uno show che è un enorme karaoke – ha detto Cremonini- Questo concerto porta con sé un po’ la profondità e la larghezza della mia anima oltre alla mia esperienza di vita. La stessa vita che è capace di portarti nel profondo degli abissi della disperazione per risalire al sublime e alla gioia. Nei miei brani c’è la perdita, la morte (“Moonwalk, dedicata a mio padre che non c’è più”), ma anche la rinascita (“Colibrì”)”. Ad aprire la scaletta è “La ragazza del futuro” tra coriandoli d’oro e una pedana movente che si sposta sopra il pubblico. A chiudere è “Un giorno migliore”, successo del 1999 coi Lunapop, che ha fatto vibrare le pareti dello stadio.

Spenti i riflettori, i fan milanesi si allontanano da San Siro, il giro negli stadi di Cremonini è appena iniziato. Le prossime tappe (300mila biglietti staccati, in tutto, ad oggi) sono: il 15 giugno a Torino, il 18 a Padova, il 22 a Firenze, il 25 a Bari e il 28 all’Olimpico di Roma, dichiarato sold out. Gran finale col “raduno” ad Imola con oltre 60mila biglietti venduti. Per l’autunno-inverno è previsto un altro tour nei palazzetti e poi spunta una piccola finestra per un one man show su Rai Uno: “È una riflessione aperta. Ho fatto pace con la tv dopo la mia esibizione all’ultimo Festival di Sanremo. Dopo quella performance mi è arrivata la proposta”, ha concluso il cantautore.

LA SCALETTA – 1. Intro Strumentale 2 La ragazza del futuro 3. Padre madre 4. Intro 5. Il comico (sai che risate) 6. La nuova stella di Broadway 7. Chimica 8. Colibrì 9. Qualcosa di grande (acustico con la chitarra) 10. Buon Viaggio 11. Intro della Luna 12. Moonwalk 13. Vieni a vedere perché 14. Intro 15. Mondo 16. Logico 17. Greygroose 18. Stella di mare 19. Lost in the weekend 20. Ciao 21. Delfini 22. Chiamala felicità 23. 50 Special 24. Marmellata #25 25. Poetica 26. Nessuno vuole essere Robin 27. Al telefono 28. Un giorno migliore

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