Esiste un’energia ancestrale sottilissima che lega la terra con il cielo. È un’energia antica come l’Universo, che da sempre ha portato gli uomini ad alzare gli occhi e scrutare il firmamento in cerca di risposte a quelle domande esistenziali che sempre lo tormentano. Dagli egizi al babilonesi, dagli antichi greci ai maya: tutti i popoli antichi hanno ideato e sviluppato un articolato sistema di lettura della volta celeste tuttora in uso: l’astrologia. Letteralmente, “astrologia” significa “i discorsi delle stelle” e questo è ciò che fa: ne osserva i movimenti e traduce l’influenza che potrebbero avere sui percorsi individuali e sul corso della storia. Il che non vuol dire assolutamente prevedere il futuro, questa è un’estrema banalizzazione consolidatasi nel corso degli anni, ma piuttosto raccogliere input circa le forze che influiscono in un determinato periodo. Che ci creda o meno, ancora oggi l’uomo continua a subire la fascinazione dell’oroscopo: dal successo delle “astro-star” come Paolo Fox o Branko fino al boom degli oroscopi letterari sui social, zuppi di citazioni più o meno casuali; sfido chiunque a non aver mai buttato l’occhio al proprio segno zodiacale. Ne abbiamo parlato con Francesca Coppola, autrice di Astrologia quotidiana (Il Saggiatore), libro che è insieme una guida e una mappa per orientarci in quel processo di autosvelamento che è l’astrologia. Partendo dalle nozioni di base (pianeti, case, ascendenti), questo volumetto ci conduce passo passo a scoprire le caratteristiche dei dodici segni zodiacali, alternando aneddoti e curiosità – c’è mai stato qualcuno più Leone di Napoleone? C’è mai stata un’affermazione più da Toro di Dalí che si proclama “l’unico artista copiato dalla natura”? – a spiegazioni dettagliate di ogni sfumatura comportamentale, fino a delineare vere e proprie “istruzioni per l’uso” per relazionarsi nella vita di tutti i giorni con le manie di ordine dei Vergine o con la sensibilità dei Pesci, tra primi appuntamenti, regali da fare e modi di porsi sul lavoro.

Come è nato questo libro?
Non volevo realizzare un manuale tradizionale quanto piuttosto un volume che potesse calare l’astrologia nella contemporaneità. L’obiettivo è di offrire alcuni spunti a chi già si intende di astrologia e, al contempo, consentire a tutti gli altri di avvicinarsi a questa disciplina millenaria, senza slegarla però dalla sfera pratica. Per questo, accanto a una sezione dedicata ai segni, ho creato una sezione più leggera che abbina i segni a situazioni della vita quotidiana, così che ci si possa esercitare con il vocabolario astrologico e la sua grammatica.

Ecco, a proposito di contemporaneità: cos’è oggi l’astrologia e che ruolo ha?
L’astrologia ha una simbologia ricchissima che, nella sua massificazione, si è un po’ sbiadita e appiattita. Oggi, come mille anni fa, si basa sul bisogno intrinseco di sicurezza dell’uomo. Si interrogano gli astri per orientarsi sui dilemmi dell’esistenza che accompagnano la nostra vita e per guardare alle cose da una prospettiva diversa. Bisogna però avere ben chiaro che l’astrologia non dà risposte certe, né tantomeno formula profezie. Gli astrologi non hanno la sfera di cristallo, non sono indovini: a livello individuale, segnalano, invece, quali sono le spinte o i freni a cui una persona può essere soggetta in un determinato momento, mostrando i diversi scenari in cui queste forze possono convergere. Non esiste alcuna predestinazione assoluta, solo potenzialità. Al centro non c’è mai il fato, ma la persona e la sua risposta a sollecitazioni, stimoli, problemi.

Qual è, quindi, il corretto approccio all’astrologia?
Non c’è un approccio corretto, ma io la intendo come un modo di seguire la nostra evoluzione sia a livello micro, di singoli individui, che macro, inquadrando quelli che sono i cicli storici e i fenomeni sociali. È una sorta di griglia mobile utile ad indagare il nostro tempo, sempre con la consapevolezza che il livello di complessità generale è molto elevato e che le variabili in gioco sono tantissime. L’astrologia ci fa riflettere. Ci guida nell’esplorare la nostra vita con elasticità, all’insegna del mutamento continuo. Poi, l’astrologia è anche un modello, perché all’interno della ruota zodiacale le forze si compensano sempre, non c’è una reale prevaricazione di un segno su un altro. Ci sono degli elementi in rapporti più o meno armonici tra loro. A volte prevale l’affinità, a volte la diversità radicale, ma ogni simbolo ha bisogno dell’altro per meglio definirsi e completarsi. Sarebbe bello se come individui e come collettività seguissimo questo continuo gioco di bilanciamento astrologico.

Lei come ha intrapreso questa strada?
Nella mia famiglia c’è sempre stata attenzione e sensibilità verso l’astrologia: in particolare, è stata mia zia a regalarmi il primo manuale negli anni del liceo e la lettura del tema natale. Poi, dalla curiosità ne è nata una passione: ho seguito i corsi di Marco Pesatori e mi sono specializzata, senza volerne necessariamente fare una professione. Per me è e resta una passione che si affianca al mio lavoro in ambito editoriale.

Cosa chiedono maggiormente le persone che si rivolgono a lei per dei consulti?
C’è chi viene da me con un problema specifico e chi invece è semplicemente in cerca di una direzione da seguire nella propria vita. A queste esigenze rispondono il tema natale (una sorta di fotografia del cielo al momento della nascita del soggetto, che ne determina il “ritratto”) e i transiti, ovvero l’astrologia previsionale, quella che calcola invece come si posizioneranno i pianeti nel futuro in rapporto al proprio tema natale e quali influssi avranno. C’è poi la sinastria, ovvero la comparazione di due temi natali per valutare i punti di contatto e quelli di contrasto. Anche qui, però, è sempre bene ricordare che queste analisi non hanno un valore assoluto nel definire il destino di una coppia piuttosto che di un’amicizia: ci sono coppie con temi natali perfettamente compatibili e complementari che pure non vanno e altre, al contrario, che sulla carta appaiono assolutamente in conflitto e invece poi, nella realtà, funzionano. Questo perché ciò che conta davvero è il percorso individuale, il modo in cui si sono sciolti eventuali nodi o al contrario sono stati integrati nel proprio funzionamento, oltreché il momento dell’incontro, e tanti altri condizionamenti ambientali, sociali ed educativi.

Come si costruisce un oroscopo?
Intanto mi preme chiarire che ’oroscopo inteso come “previsione”, che sia settimanale, mensile o annuale si basa su una convenzione, ovvero si focalizza sulle caratteristiche “pure” che stanno alla base di ogni segno zodiacale. Per questo il risultato sono indicazioni che difficilmente calzeranno a pennello per tutti i rappresentanti di un segno, e la cui validità è quindi da considerarsi generica. Ognuno dovrebbe leggere almeno anche l’oroscopo legato al proprio ascendente. Oggi a volte gli oroscopi si riducono a una sola frase a effetto: questo è senz’altro in linea con i tempi attuali e con gli spazi imposti dai social. È compito del bravo astrologo, però, compatibilmente con la libertà accordata dall’editore, trovare una formula che, pur restando connessa e collegata al tempo presente, non tolga troppa sostanza alla materia. Per costruire un oroscopo è necessaria la base tecnica, ma non può mancare neanche quella creativa, in grado di costruire un discorso attorno ai simboli astrali.

Oggi ci sono astrologi che sono delle vere e proprie star, pensiamo a Paolo Fox e Branko: cosa ne pensa del fenomeno e dell’attenzione mediatica di cui godono?
L’utilizzo commerciale di questa disciplina è un altro prodotto del nostro tempo. La spettacolarizzazione comporta sempre qualche rischio, a volte anche qualche bruttura. Per quanto riguarda l’astrologia, ne nasce senz’altro un equivoco: il pubblico si aspetta risposte “certe” dagli astrologi. Faccio un esempio: nel 2020 molti di questi astrologi sono stati “accusati” di non aver “previsto” la pandemia di Covid. Ecco, sicuramente nel cielo di quell’anno si configurava un assembramento piuttosto inquietante di pianeti in Capricorno, ma da lì al dire che ne sarebbe scaturita una pandemia ne passa, senza considerare che spesso gli astrologi chiamati in televisione fanno previsioni sui singoli segni, non sull’andamento complessivo di un anno.

Dunque, cosa dobbiamo aspettarci nei prossimi mesi?
Le novità salienti della seconda metà del 2022 sono Giove che transita tra gli ultimi gradi dei Pesci e i primi gradi dell’Ariete, Marte che indugerà a lungo in Gemelli dal 21 di agosto alla fine dell’anno e Saturno ancora in Aquario. E se i pianeti lenti – Plutone, Nettuno e Urano – sostengono i segni di Terra e Acqua, Marte in Gemelli e Giove in Ariete danno una mano ad Aria e Fuoco. Come sempre, nessun segno ne esce vincitore indiscusso, ma questo è un anno favorevole all’Ariete.

Quali sono i segni più fortunati di questa estate?
L’Ariete se non prende a padellate nessuno a giugno poi fila liscio, il Toro ha la spina nel fianco di Saturno ma per il resto se la cava, il Gemelli gioca con le onde sulla tavola da surf leggero e ridente, il Cancro a giugno rischia di venire divorato da un gabbiano, ma poi a luglio e agosto può disegnare cuori sulla sabbia, il Leone non è che proprio troneggi ma lo salva Venere nel segno ad agosto, alla Bilancia vien voglia di scomporsi a giugno, ma poi a luglio e agosto le cose migliorano, la Vergine si goda le vacanze più che può, perché poi avrà Marte ostile da fine agosto, lo Scorpione è mediamente alterato grazie a Marte in Toro tra luglio e agosto, per il Sagittario bene a giugno, ma ad agosto arriva Marte opposto, il Capricorno non lo ammazza di certo Giove, ma la prima decade è più in sofferenza, l’Aquario, con Marte contro, potrebbe dover ricorrere a qualche gioco di prestigio, e infine i Pesci vanno alla grande fino alla seconda metà di agosto.

Se volete un consulto o semplicemente avvicinarvi al mondo dell’astrologia, potete scrivere a Francesca alla seguente mail: effe.astrologia@gmail.com.

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