Dopo il nuovo allarme arrivato da una maggioranza più che mai litigiosa, il governo pone la fiducia a Montecitorio sul decreto legge Ucraina bis. La decisione di blindare il provvedimento era già attesa, è diventata necessaria dopo che lunedì alla Camera per ben tre volte era mancato il numero legale, cioè la presenza della metà più uno dei deputati. La mega-maggioranza che sostiene il governo Draghi non era riuscita la presenza di una quota sufficiente di parlamentari, facendo slittare a oggi l’inizio della discussione del testo. Questa mattina a Montecitorio i deputati sono tornati numerosi e l’Aula ha respinto la pregiudiziale dell’opposizione di Fratelli d’Italia. Dopo questo passaggio, il ministro per i Rapporti con il Parlamento Federico D’Incà ha annunciato la fiducia.

Nel dl Ucraina bis, tra le altre cose, sono contenute misure contro i rincari provocati dalla guerra. Ma l’assenza dei deputati racconta più in generale a una maggioranza in una situazione quanto meno caotica. E la presidente di FdI Giorgia Meloni ha subito rincarato la dose: “O la maggioranza è troppo distratta, oppure qualcuno sta dando dei segnali“. Sul banco degli imputati, in particolare, sono finiti i leghisti, che hanno avuto la quota più ampia di assenti. Stando ai tabulati di Montecitorio, alla seconda votazione la Lega si è confermata il gruppo con le maggiori assenze con circa il 68% di non partecipanti.

I malumori erano iniziati già durante i lavori in commissione, in particolare sulla fiducia. “Dalla discussione di oggi in commissione Finanze alla Camera”, aveva dichiarato il relatore del ddl e deputato di Azione Nunzio Angiola, “è emerso, sia nelle forze di maggioranza che in quelle di opposizione, un senso di forte rammarico per il fatto che il testo sia arrivato ‘blindato’ e che verrà posta la questione di fiducia. Il rammarico nasce dalla consapevolezza che i deputati non abbiano potuto esprimersi ed esercitare al meglio il loro ruolo”, sottolineava Angiola.

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