“Le nostre posizioni sono di grande responsabilità ma veniamo trattati da disturbatori, da molestatori“. Giuseppe Conte non ci sta. Dopo che imprecisate fonti di governo hanno snobbato la sua richiesta indirizzata a Mario Draghi, invitato in Parlamento per riferire della questione ucraina, il leader del Movimento 5 stelle torna a parlare di guerra con una lunga diretta sui social. “L’Italia non è in condizioni di affrontare il riarmo, non abbiamo risorse finanziare e non abbiamo la voglia e la vocazione per primeggiare sulle spese militari. Lo abbiamo detto da subito, a caldo. Questo conflitto non si risolve con la corsa al riarmo, è una follia. Abbiamo bisogno di risorse per migliorare la qualità della vita dei cittadini”, ha detto l’ex premier. “Nessuna giustificazione all’aggressione russa. Era importante dare pieno mandato al premier Draghi”, poi “sono passati 70 giorni di guerra e di carneficina. La prospettiva concreta è quella dell’escalation militare”, ha aggiunto in diretta su Instagram, riferendosi al voto in Parlamento sulle armi da inviare all’Ucraina. “La nostra posizione – ha aggiunto – è molto chiara: secondo noi non ci può essere la prospettiva di una svolta per questo conflitto bellico se non iniziamo a dire no a un’escalation militare e sì a un’escalation diplomatica”.

“Draghi non viene in Parlamento? Meravigliato” – In questo senso, il presidente del M5s, si è definito un progressista: “Progressista per me vuol dire far sentire la propria voce e che l’Italia si faccia promotrice, non in modo velleitario e isolato, all’interno dell’Ue e dell’alleanza euro-atlantica di una soluzione negoziale. Bisogna essere coerenti e conseguenti: tutte le dichiarazioni dell’Italia e degli alleati devono essere indirizzate in questo senso. Dobbiamo dare spazio a una soluzione diplomatica”. Poi Conte è tornato a chiedere al premier di riferire in Parlamento prima del suo viaggio negli Stati Uniti. Ieri fonti del governo avevano replicato facendo notare che si trattava di una richiesta “isolata”. Addirittura, sottolineavano dall’esecutivo, neppure il leader della Lega Matteo Salvini avrebbe avanzato una proposta analoga durante l’incontro a Palazzo Chigi. In più, sottolineavano sempre da Chigi, non ci sarebbero “i tempi tecnici”. “Io mi sono meravigliato che non ci sia stata la possibilità del premier di passare in Parlamento prima di viaggi importanti come Washington o Kiev. Durante pandemia c’è sempre stato un trasparente confronto“, ha detto oggi Conte.

“Salvini dice che vuole la pace ma non si associa a nostra richiesta” – L’ex premier ha detto anche di essere “rimasto sorpreso dal fatto che nessuna altra forza politica si sia associata a questa richiesta, anche forze che a parole hanno dato segnali che vogliono la pace”, ha continuato, riferendosi alla Lega di Matteo Salvini. “Addirittura leggiamo che c’è stato un incontro tra Draghi e Salvini, che hanno parlato, e da palazzo Chigi smentiscono che hanno parlato di guerra”, ha proseguito Conte, ironizzando su Fratelli d’Italia che “vuole armare anche gli scoiattoli e i panda”. Il presidente del M5s ha sottolineato che anche se “isolati in Parlamento” la “stragrande maggioranza dei cittadini vuole la pace e sentir parlare di negoziato. Il negoziato non si può fare se concentriamo gli sforzi per un’escalation militare. Se qualcuno vuole sconfiggere la Russia dobbiamo dire che è un obiettivo pericoloso che rischia di trascinarci in un conflitto planetario”.

“Non possiamo firmare una cambiale in bianco al governo” – L’ex premier ha poi toccato altri temi interni all’esecutivo: a cominciare dalle critiche avanzate da Draghi al Superbonus, una delle misure-bandiera dei 5 stelle. “Nella questione della transizione ecologica rientra anche la questione del Superbonus. In questi giorni ha fatto scalpore la posizione del presidente Draghi che al Parlamento Ue ha criticato il superbonus, è stata una cosa che ci ha sorpreso molto, deprezzare una misura che ci ha fatto ricevere il plauso della presidente von der Leyen“. Quindi il capo dei 5 stelle ha inviato un messaggio al capo del governo: “Noi non possiamo venir meno ai nostri valori, noi sosteniamo lealmente governo, non siamo al governo per ambizioni personali, noi saremo a governo solo a queste condizioni“. E ancora, ha aggiunto, “i commentatori dicono che noi siamo cattivi e che creiamo fibrillazioni. A noi di qualche posto in più non interessa nulla: quando sono uscito da Chigi, sono uscito con il sorriso”. Un passaggio Conte l’ha dedicato alla questione del dl Aiuti: “Nel nostro Dna – ha detto – c’è la transizione ecologica e quando questo governo è nato, abbiamo chiesto ai nostri iscritti volete appoggiarlo sul presupposto di continuareì la transizione. Non è possibile che ci venga chiesto di firmare una cambiale in bianco” laddove “il sindaco di Roma ha già preannunciato un termovalorizzatore. Non abbiamo potuto firmare quel decreto con grande sofferenza, si è consumato un ricatto”.

La difesa di Cartabianca – Nella diretta su Instagram, il leader del M5s ha anche difeso alcuni giornalisti finiti sotto attacco negli ultimi tempi. “L’altro giorno c’è stato un forte attacco al direttore del Tg2, Gennaro Sangiuliano, perché è intervenuto alla convention di FdI, quanto più lontano da noi. Qualcuno ha pensato di comminargli delle sanzioni esemplari”, ma “il M5S dice giù le mani dal direttore del Tg2. Non accettiamo censure nel servizio pubblico. In queste ore sento poi parlare della possibile chiusura di Cartabianca, la trasmissione di Bianca Berlinguer. Perché poi? Perché avrebbe ospitato Orsini? Questa guerra sta portando un clima di censura. Diciamo giù le mani dalla trasmissione di Bianca Berlinguer. Difendiamo Berlinguer e Sangiuliano fino alla fine”. L’ex premier ha commentato anche la questione dell’intervista di Mediaset a Lavrov: “In Italia non c’è censura. Dobbiamo essere orgogliosi della differenza tra noi e la Russia. Qualche cautela in più si poteva adottare, ma benissimo che Mediaset abbia fatto quello scoop e che ci possiamo fregiare di aver fatto parlare Lavrov, anche se le sue affermazioni sono state inaccettabili”.

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Guerra, Conte: “Draghi in parlamento? Salvini parla di pace ma non si associa alla nostra richiesta. Meloni vorrebbe armare pure i panda”

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