Roberto Gualtieri vuol fare l’inceneritore a Roma. Gualtieri, lo sappia che neanche se andasse in ginocchio in pellegrinaggio lo realizzerebbe. Infatti per realizzare un inceneritore ci vorrebbero mediamente più di 5 anni (al netto delle opposizioni che già ci sono) e questo dà la misura di come questa proposta rappresenti solo un escamotage propagandistico per dire che davanti al disastro della gestione dei rifiuti a Roma (altro che Napoli!) si tenta di ostentare finta sicurezza ad uso e consumo demagogico (parlano di “populismo” ma si tratta della “classica” demagogia!).

Ai tempi di Virginia Raggi avevamo fatto convergere su Roma una Task Force internazionale a gratis (era assessora Pinuccia Montanari) fornendo, alla nostra amata capitale, il meglio degli esperti della strategia Zero Waste come Paul Connett e Jack Macy responsabile ZW di San Francisco oltre ad altri valenti esperti italiani ed europei. Tutto sembrava accolto poi la doccia fredda della defenestrazione di Pinuccia Montanari.

Tutto è rimasto fermo o quasi alle discarica di Malagrotta e i porta a porta promessi in molti municipi e il trattamento del residuo nei tre impianti TMB di Roma è rimasto al palo… Fino alle novità di Calenda e di Gualtieri.

Roma può e deve puntare a Rifiuti Zero partendo come ha già fatto Milano con la raccolta porta a porta della frazione organica su tutto il comune. Ormai l’universo Rifiuti Zero in Italia non è più a livello pionieristico ma in 15 anni (quest’anno stiamo celebrando il quindicesimo anniversario di RIfiuti Zero nel comune di Capannori che è partito nel 2007 approvando la delibera su suggerimento del sottoscritto e del prof. Paul Connett) ha coinvolto 330 comuni rappresentanti oltre 7 milioni e trecentomila abitanti.

Ricordiamo inoltre che nonostante gli incontri tra Gualtieri e il vicepresidente della commissione europea Timmerman, avvenuto recentemente sull’argomento, niente e nessuno risulta superiore alla legge. Senza la VAS (Valutazione Ambientale Strategica) sarà possibile realizzare alcunché mentre chiaro e forte risulta il messaggio europeo per cui gli inceneritori cozzano con il principio “Do Not Significant Harm” allo sviluppo dell’economia circolare.

Ripeto: l’inceneritore non lo faranno mai, ma questo scivolone consentirà solo di sprecare tempo a favore dell’attuazione di buone pratiche. Per questo il 27 maggio prossimo, giorno in cui incontrerò l’assessora capitolina, noi non proporremo solo dei NO ma anche snoccioleremo dettagliate proposte per risolvere in modo ragionato e graduale (non miracoloso) le criticità in materia di Roma Capitale.

Intanto apprezziamo le posizioni di Legambiente e del Movimento 5 Stelle soprattutto attraverso le parole dell’assessora Lombardi. Ma ci diamo appuntamento alle prossime puntate, di questa che non vorremmo diventasse una “saga”.

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