Nelle ultime ventiquattr’ore i sospetti si erano già concentrati tutti su di lui. Poi questa notte, nel corso di un lungo interrogatorio, messo alle strette dagli inquirenti, si è contraddetto più volte fino a quando, mentre era in corso una perquisizione nella sua abitazione, non è crollato e ha confessato l’omicidio di Anselmo Campa. Per questo i carabinieri del Comando Provinciale di Bergamo hanno arrestato questa mattina all’alba un ragazzo di 22 anni, ex fidanzato della figlia maggiore dell’imprenditore trovato senza vita la sera di mercoledì 20 aprile all’interno della sua casa di Grumello del Monte, in provincia di Bergamo. L’uomo presentava diverse ferite alla testa e la prima ipotesi era stata quella di un furto: con il passare delle ore, però, gli investigatori hanno indirizzato le indagini nel ristretto ambito familiare e di amici, considerato che quasi nulla era stato sottratto dall’abitazione e che le condizioni della casa facevano pensare ad un incontro tra la vittima e qualcuno di sua conoscenza.

I Carabinieri, dopo il primo sopralluogo e dopo aver visionato decine di telecamere di videosorveglianza e sentito le versioni di parenti ed amici di Anselmo Campa, si sono così messi sulle tracce del 22enne, anche lui residente a Grumello del Monte, che fino a poco tempo fa aveva avuto un rapporto sentimentale con la figlia maggiore della vittima. Dalle testimonianze raccolte dai carabinieri, infatti, erano emersi dissapori fra Campa a il ragazzo, dovuti anche ad un’auto che l’imprenditore gli aveva prestato e non era più riuscito a farsi restituire. Sentito per diverse ore il giovane si è sempre più contraddetto rispetto ai suoi spostamenti di quel giorno, cosa che ha portato i militari, coordinati dal magistrato incaricato delle indagini, ad eseguire una perquisizione al suo posto di lavoro ed all’interno della sua abitazione: proprio nel corso delle operazioni il 22enne è crollato, confessando l’omicidio.

A quel punto ha accompagnato gli investigatori in zona boschiva di Castelli Calepio, sulle sponde del fiume Oglio, dove aveva nascosto l’arma del delitto (un martello) ed i vestiti utilizzati quella sera e che presentavano ancora evidenti tracce di sangue mentre sul suo luogo di lavoro venivano rinvenuti il portafogli ed il mazzo di chiavi dell’abitazione della vittima, nonché dei pantaloni utilizzati per la fuga dopo il fatto. Preso atto di quanto accertato dai carabinieri, il Pubblico Ministero ha dunque emesso un decreto di fermo di indiziato di delitto nei confronti del 22enne, che verrà condotto al carcere di Bergamo.

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