Nonostante il 1° gennaio 2022 sia entrato in vigore il divieto di allevamento e uccisione degli animali per la produzione di pelliccia, il ministro dell’Agricoltura, Stefano Patuanelli, non ha ancora emanato il decreto per regolamentare l’eventuale cessione degli animali e la loro detenzione presso strutture autorizzate, idealmente gestite direttamente o in collaborazione con associazioni animaliste riconosciute. La scadenza per l’emanazione del decreto era prevista per il 31 gennaio.

Al momento dell’entrata in vigore del divieto di produzione di pellicce il visone era l’unica specie allevata in Italia per questo scopo. Con la campagna Visoni Liberi, Essere Animali si è battuta per anni con lo scopo di ottenere un divieto di questi allevamenti.

Oggi sono più di 5mila i visoni ancora presenti in cinque allevamenti situati in Lombardia, Emilia-Romagna e Abruzzo. Si tratta di animali riproduttori costretti a vivere da anni in gabbie piccole e spoglie. La loro riproduzione è vietata dal novembre 2020, quando la pandemia di coronavirus ha mostrato la suscettibilità di questi animali al virus, che potevano sia essere infettati che infettare a loro volta gli esseri umani.

Questi animali meritano di vivere in rifugi e CRAS per animali, perciò chiediamo ai ministri che devono emanare il prossimo decreto, il ministro delle Politiche agricole Patuanelli, di concerto con il ministro della Salute e il ministro della Transizione Ecologica, di non derogare il divieto di uccisione già in vigore allo scopo di svuotare gli allevamenti e di emanare le disposizioni per regolamentare la custodia dei visoni.

Essere Animali rinnova la sua disponibilità, anche in collaborazione con altre associazioni, ad accogliere parte dei visoni che verranno ceduti, contribuendo al loro mantenimento.

Possiamo avvalerci della consulenza di un medico veterinario con esperienza nel recupero di animali selvatici e di un consulente scientifico in comportamento e benessere animale, in modo da poter far fronte all’eventuale recupero fisico e mentale dei visoni che, nonostante siano animali con un’indole ancora selvatica, sono da anni rinchiusi in condizioni di deprivazione.

Come testimoniano le nostre nuove immagini, filmate il 14 aprile nei due allevamenti della Lombardia rimasti, i visoni sono ancora rinchiusi dentro piccole gabbie senza la possibilità di soddisfare i loro bisogni comportamentali. Questo causa loro stereotipie e altri problemi fisici e mentali.

Il nostro appello al ministro delle Politiche Agricole, al Ministero della Salute e a quello della Transizione Ecologica è questo: salvate i visoni! Emanate al più presto il decreto attuativo che permetta l’affidamento degli animali a rifugi e associazioni. Invia una mail ai ministri e
aiutaci a salvare i visoni.

Articolo Precedente

Carrelli di Plastica | Riciclare non è sufficiente: la strategia della mia famiglia per ridurre i rifiuti

next
Articolo Successivo

Giornata mondiale della Terra: ecco perché le ragioni economiche ritardano ancora la tutela del pianeta. La guerra in Ucraina è solo l’ultimo esempio

next