Tutti prosciolti in primo grado i dirigenti e le società finite a giudizio davanti al Tribunale nazionale federale per il caso delle plusvalenze. Un sospiro di sollievo per Juventus e Napoli, dopo che martedì la procura federale della Figc, guidata da Giuseppe Chiné, aveva chiesto 12 mesi di inibizione per il presidente bianconero Andrea Agnelli e 11 mesi e 5 giorni di inibizione per il patron del Napoli, Aurelio De Laurentiis. Per il giudice, quindi, non c’è stata nessuna plusvalenza fittizia: tra una settimana sono previste le motivazioni della sentenza di proscioglimento, poi il procuratore Chiné deciderà se ricorrere davanti alla Corte d’appello federale.

L’inchiesta, conclusa lo scorso febbraio, era nata dalla segnalazione della Covisoc, l’organismo di controllo sulle società di calcio, e riguardava la “valutazione degli effetti di taluni trasferimenti dei diritti alle prestazioni di calciatori sui bilanci e alla contabilizzazione di plusvalenze”. I reati ipotizzati erano la violazione dell’articolo 31, comma 1, e degli articoli 6 e 4 del Codice di Giustizia Sportiva, ovvero violazioni in materia gestionale ed economica.

Secondo la procura, le operazioni esaminate nel corso del procedimento sono contraddistinte da una “sistematica sopravvalutazione del corrispettivo di cessione dei diritti alle prestazioni dei calciatori coinvolti nei trasferimenti”. Da qui le richieste di inibizioni, che riguardavano anche Fabio Paratici, all’epoca dei fatti direttore sportivo della Juventus e oggi al Tottenham, il vice presidente bianconero Pavel Nedved, l’ad Maurizio Arrivabene e il ds Federico Cherubini. Per la Juventus, era stata chiesta una maxi-multa da 800mila euro. Per quanto riguarda il Napoli, oltre ad Aurelio De Laurentiis, erano state chieste squalifiche anche per la moglie Jacqueline Marie Baudit, il figlio Edoardo e la figlia Valentina, per Andrea Chiavelli e multa di 329mila euro al club. Richieste pesanti erano arrivate infine per i dirigenti degli altri tre club di Serie A coinvolti: Sampdoria (12 mesi per Massimo Ferrero e 195mila euro di multa al club), Sampdoria (11 mesi e 15 giorni per il presidente Fabrizio Corsi e 42mila al club) e Genoa (6 mesi e 10 giorni per Enrico Preziosi e 320 mila euro al club). Nei confronti del Parma l’ammenda richiesta era di 338.000. Appena 90mila euro per il Pisa.

La tesi difensiva di Juventus e Napoli ha negato le plusvalenze fittizia, parlando invece di una valutazione errata da parte della procura Figc basata su parametri che non corrispondono al reale valore dei giocatori. Oltre a mettere in discussione il metodo della procura federale per fissare i parametri dei giocatori, i legali hanno bocciato i riferimenti della procura federale al sito tedesco Transfermarkt nell’atto di deferimento per avvalorare la validità del proprio sistema. Per quanto riguarda il Napoli, al centro dell’indagine c’è come noto l’operazione che ha portato al trasferimento di Osimhen dal Lilla al club partenopeo e al passaggio ai transalpini dei giovani Karnezis, Liguori, Manzi e Palmieri. Se secondo la procura federale l’affare chiuso per circa 71 milioni avrebbe generato plusvalenze fittizie per oltre 19 milioni, per il legale del club Mattia Grassani non c’è nessun dubbio: “Il valore di acquisizione di Osimhen è assolutamente congruo, non è possibile sostenere il contrario”.

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