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Il governo anticipa, da giugno partono le multe per i negozianti che non accettano bancomat e carte di credito

Il decreto, stando alle bozze, conteneva anche l'obbligo di fatturazione elettronica anche a tutte le partite Iva con redditi al di sotto dei 65mila euro che hanno aderito alla flat tax. Ma il capodelegazione della Lega Giancarlo Giorgetti ha chiesto e ottenuto che l'obbligo non scatti per le partite Iva in regime forfettario entro i 25mila euro di reddito fino al 2024
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Scatteranno già dal prossimo giugno, e non più da gennaio 2023, le multe per gli esercizi commerciali che rifiutano di accettare pagamenti con bancomat e carte di credito. L’obbligo di possedere un pos per i pagamenti elettronici è in vigore già dal 2014 ma, sinora, senza essere accompagnato da sanzioni. Ora il giro di vite, previsto nel nuovo decreto Pnrr all’esame del consiglio dei ministri. Il provvedimento contiene una serie di misure per snellire alcune procedure legate alla messa a terra del Piano nazionale di ripresa e resilienza.

La multa parte da un minimo di 30 euro a cui si aggiunge il 4% del valore della transazione negata. Per intenderci nel caso di un acquisto da 100 euro il rifiuto delle carte significa una sanzione di 34. Confesercenti lamenta che “servono incentivi, non sanzioni“. Ma va ricordato che dallo scorso anno e (salvo proroghe) fino a fine giugno agli esercenti viene riconosciuto un credito d’imposta del 100% sulle commissioni per i pagamenti elettronici. Lo scopo della misura sui pagamenti elettronici è il disincentivo all’uso dei contanti per aiutare il contrasto all’evasione fiscale. Tutti i pagamenti con bancomat e carte di credito sono infatti tracciabili.

Il decreto, stando alle bozze, conteneva anche l’obbligo di fatturazione elettronica anche a tutte le partite Iva con redditi al di sotto dei 65mila euro che hanno aderito alla flat tax. Ma il capodelegazione della Lega Giancarlo Giorgetti ha chiesto e ottenuto che l’obbligo non scatti per le partite Iva in regime forfettario entro i 25mila euro di reddito fino al 2024.

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