È arrivato il via libera ufficiale in South Carolina (Usa) alla fucilazione come uno dei metodi di esecuzione dei detenuti nel braccio della morte. La misura shock era stata approvata a maggio dell’anno scorso per superare le difficoltà nel reperire il mix di veleni necessario per le iniezioni letali, con molte case farmaceutiche che hanno vietato la loro esportazione negli Usa per motivi umanitari. È per questo che l’ultima volta che il boia è entrato in azione in South Carolina – che è governata dal repubblicano Henry McMaster -risale al 2011.

Fino a oggi i condannati, potendo scegliere tra l’iniezione e la sedia elettrica, avevano optato per la prima, di fatto impedendo la loro esecuzione. Le autorità carcerarie del South Carolina hanno annunciato che i lavori di ristrutturazione della “camera della morte” di Columbia sono stati completati e di aver notificato al procuratore generale Alan Wilson il via libera ufficiale alla fucilazione come metodo di esecuzione delle condanne a morte.

Secondo la Cbs, adesso nella stanza c’è anche una sedia di metallo sulla quale si dovrà sedere il detenuto che scelga il plotone di esecuzione. A circa quattro metri dalla postazione, un muro con un’apertura rettangolare, attraverso il quale tre tiratori spareranno al condannato. Tra i promotori della misura shock il senatore democratico Dick Harpootlian (nella foto), ex pubblico ministero ora avvocato penalista, secondo il quale la fucilazione “è il metodo meno doloroso e più umano che esista”.

Dal 1977, anno in cui la Corte Suprema Usa ha reintrodotto la pena di morte, tre persone sono state uccise tramite la fucilazione, tutte nello Stato dello Utah. L’ultimo condannato a finire invece su una sedia elettrica è stata una donna, Lynda Lyon Block, nel 2002 in Alabama. Il via libera della Camera al provvedimento arriva a poche settimane dall’abolizione della pena di morte in Virginia, che detiene il record delle esecuzioni capitali negli Stati Uniti dopo il Texas.

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