“Per motivi di sicurezza molte persone Lgbtqi+ sono già partite alla volta di altri Paesi. Tutti sanno che le persone Lgbtqi+ saranno uno dei primi obiettivi sotto il possibile controllo dell’Ucraina. Fanno quello che possono per cercare di salvarsi”. Lo dice l’attivista lesbica Olena Shevchenko, leader dell’organizzazione ‘Insight’ e rappresentante europea di Ilga World, la rete mondiale (di oltre 1.700 organizzazioni) che dal 1978 si batte per i diritti di lesbiche, gay, bisessuali, trans e intersessuali. Ogni giorno, ha spiegato all’agenzia di stampa Adkronos, riceve centinaia di messaggi e chiamate di persone Lgbtqi+ preoccupate per quello che potrebbe accadere.

Mentre molti si sono messi in fuga per proteggersi, altri hanno preferito rimanere in campo e combattere: “Diverse persone Lgbtqi+ hanno fatto il servizio militare. Alcuni erano in guerra nel 2014 nell’Ucraina orientale. Ora sono veterani e sono andati a proteggere di nuovo il nostro Paese”, ha proseguito Shevchenko, co-presidente del Consiglio Lgbt dell’Ucraina. Circola inoltre la voce che Putin abbia stilato una ‘kill list’ nella quale figurano, fra gli altri, anche personalità Lgbtqi+, ma l’attivista si limita a dire di averne sentito parlare, senza aggiungere altro. Con Putin, ha concluso, “Tutto è possibile. È il Male. Sta distruggendo il nostro Paese, le nostre case. Sta uccidendo la nostra gente”.

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