Altri 26 oligarchi russi, tra cui i vertici delle principali società energetiche del Paese, sono stati inseriti nella lista delle persone, che diventano così 680 in totale, colpite dalle sanzioni Ue. Per loro scatta il congelamento dei beni e il divieto di entrare o transitare per il territorio dei Paesi Ue. Il provvedimento è stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale dell’Unione Europea. Gli Usa hanno ordinato l’espulsione di 12 diplomatici della missione di Mosca alle Nazioni Unite. Lo ha detto l’ambasciatore russo all’Onu, Vassily Nebenzia. Parlando ai giornalisti, ha riferito che sono state dichiarate persone “non grate” e che devono lasciare gli Stati Uniti entro il 7 marzo. Nebenzia ha sottolineato che si tratta di una violazione degli accordi da parte del Paese ospitante un’organizzazione internazionale.

La portavoce della missione americana all’Onu, Olivia Dalton, ha invece sostenuto che i 12 diplomatici “hanno abusato dei loro privilegi di residenza negli Usa impegnandosi in attività di spionaggio che sono contrarie alla nostra sicurezza nazionale”. “Stiamo intraprendendo questa azione in conformità con l’accordo sulla sede delle Nazioni Unite – ha aggiunto la portavoce – E questa azione è in fase di sviluppo da diversi mesi”

Intanto si attende di capire quale saranno le banche escluse dal network Swift, la rete attraverso cui dialogano banche di 200 paesi segnalando i trasferimenti di denaro. Di per sé l’esclusione non comporta il blocco dell’operatività della banca che può comunque segnalare l’operazione attraverso mezzi più tradizionali, a meno che, naturalmente non intervengano altre misure per vietare operazioni con controparti russe. Mosca può contare su un “mini swift” nazionale e/o appoggiarsi su quello cinese, di dimensioni ancora più modeste. Tuttavia l’esclusione è destinata a complicare le transazioni: il valore di Swift risiede nella sua estensione e rapidità.

Al momento i pagamenti per la voce “energia” sembrerebbero esclusi dal blocco. Tra le banche colpite dalla Gran Bretagna non figura ad esempio Sberbank, il più grande istituto del paese a controllo pubblico che gestisce buona parte dei pagamenti per il gas. La completa estromissione da Swift potrebbe essere considerato un atto ostile, complicando le trattative con Mosca. Sembra che Ue e Stati Uniti selezioneranno alcuni specifici istituti. Grosse banche europee come Ing, Rabobank, Credit Suisse e Société Générale hanno però interrotto i finanziamenti per operazioni di trading di materie prime russe. Tra le misure c’è anche il congelamento degli asset della banca centrale russa depositati nei paesi G7 e il divieto di qualsiasi operazione con l’istituto centrale russo. Oggi la banca statunitense Citigroup ha annunciato di avere un’esposizione verso la Russia di 10 miliardi di dollari. Secondo quanto riporta la Banca dei regolamenti internazionale l’esposizione complessiva del sistema bancario Usa è di 15 miliardi. Più alte quella italiana e francese, entrambe a 25 miliardi. In valori relativi molto alta quella austriaca: 17 miliardi.

Mosca dal canto suo ha annunciato lo stop di tutti i trasferimenti di valuta estera fuori dal paese. Inizialmente si è temuto che la misura potesse comportare anche lo stop al pagamento degi interessi sul debito russo denominato in valuta estera configurandone quindi il default. Il Cremlino ha poi precisato che lo stop riguarda soltanto le nuove emissioni. Secondo alcuni esperti il testo delle contromisure è piuttosto ambiguo e lascia aperte più interpretazioni La Borsa di Mosca sarà chiusa anche domani martedì 1 marzo.

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