Un pescatore e titolare di un peschereccio, Kamel Kaffaf, di 57 anni, di origini tunisine ma da circa un ventennio residente a Roccella Ionica, è morto all’alba del 18 febbraio mentre stava lavorando. L’episodio è avvenuto al largo di Punta Stilo, a Monasterace, nella Locride. L’uomo è deceduto per le gravi ferite riportate dopo essere stato risucchiato, rimanendo poi incastrato, dai cavi di acciaio di un verricello, uno strumento utilizzato per issare le pesanti reti a bordo delle imbarcazioni da pesca. A lanciare l’allarme sono stati gli altri tre pescatori che si trovavano al lavoro a bordo dell’imbarcazione “Iole”.

Sul luogo sono intervenuti i militari della sezione navale della Guardia di Finanza e della Guardia Costiera di Roccella Ionica. A constatare il decesso dell’uomo, che aveva lesioni in più parti del corpo, è stato il personale medico del 118. Dopo l’arrivo al Porto di Roccella Ionica, la salma del cinquantasettenne è stata consegnata ai congiunti della vittima, su disposizione dell’autorità giudiziaria di Locri.

Nel Ravennate invece un operaio di 44 anni è morto mentre stava potando degli alberi: l’uomo è caduto al suolo da un’altezza di alcuni metri. Ancora non si è capito cosa abbia causato l’incidente e non si esclude un cedimento del braccio meccanico. Sono intervenuti sia la Medicina del Lavoro dell’Ausl sia i carabinieri, oltre al magistrato di turno e il sindaco di Cervia, la città dove è avvenuto l’episodio. Le piante in questione – pini – fanno infatti parte del verde pubblico appaltato dal 2020 alla ditta Deltambiente per la quale lavorava il 44enne.

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