La situazione della crisi ucraina è diventata “critica”. Lo dice una fonte governativa tedesca, alla vigilia delle visite a Kiev e Mosca del cancelliere Olaf Scholz, in previsione per il prossimo martedì. “La nostra preoccupazione è cresciuta” e “pensiamo che la situazione sia critica, molto pericolosa”, ha spiegato la fonte ai giornalisti a Berlino. Il capo dell’esecutivo tedesco vede nel conflitto tra Russia e Ucraina una “minaccia molto, molto seria alla pace in Europa”. Ha sottolineato inoltre che se la Russia dovesse invadere l’Ucraina le sanzioni occidentali sarebbero “immediate”. E il presidente tedesco Frank-Walter Steinmeier, nel suo primo discorso dopo la rielezione, è stato chiaro: “Siamo nel bel mezzo di un rischio di conflitto militare, di una guerra in Europa orientale, ed è la Russia a esserne responsabile. Faccio un appello al presidente Putin: sciolga il cappio attorno al collo dell’Ucraina. Si unisca a noi nella strada che porta alla preservazione della pace in Europa. E non sottovaluti la forza della democrazia”. Il presidente ucraino Zelensky si è confrontato con il presidente del Consiglio Ue Charles Michel: “Ci siamo coordinati sugli ulteriori sviluppi all’interno e attorno all’Ucraina. L’Ue risponderà con unità e fermezza ad ogni ulteriore aggressione militare della Russia. Solidali con l’Ucraina”, ha sottolineato Michel in un tweet. Il ministro della Difesa di Kiev, Oleksii Reznikov, ha intanto fatto sapere di aver ricevuto dalla Lituania una fornitura del sistema missilistico anti-aereo Stinger. Sempre oggi, ha aggiunto, due aerei hanno consegnato 180 tonnellate di munizioni dagli Stati Uniti, per un totale di circa 1.500 tonnellate ricevute finora. Da Washington arriva anche una stima aggiornata delle forze russe che adesso si trovano vicino ai confini dell’Ucraina: oltre 130mila.

Biden e Zelensky al telefono – Alle 16.45 – ora italiana – il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha avuto un colloquio telefonico con il presidente Usa Joe Biden. Secondo la Casa Bianca, Biden ha “riaffermato l’impegno degli Stati Uniti per la sovranità e l’integrità territoriale dell’Ucraina” e ha “chiarito” che gli Usa “risponderanno rapidamente e in modo deciso, insieme ad Alleati e partner, a qualunque ulteriore aggressione contro il Paese”. I due, a confronto per 51 minuti, hanno “concordato sull’importanza di continuare a portare avanti diplomazia e deterrenza in risposta al rafforzamento militare della Russia ai confini dell’Ucraina”. Zelensky ha inoltre chiesto al presidente Usa di effettuare una visita in Ucraina. Lo riporta la Cnn citando fonti di Kiev, secondo le quali il leader dell’esecutivo ucraino avrebbe anche chiesto un maggiore sostegno militare e finanziario. “Abbiamo parlato di sicurezza, economia, dei rischi esistenti, delle sanzioni e dell’aggressione russa”, ha scritto Zelensky su Twitter.

Spazio areo – Ieri la giornata è stata particolarmente tormentata e tesa. La telefonata del tardo pomeriggio tra Biden e il presidente Vladimir Putin non sembra aver prodotto progressi per una situazione che rimane in stallo e avvolta nell’incertezza. A gettare acqua sul fuoco è proprio Kiev, che continua ad invitare alla calma e a giudicare spropositati i titoli che si leggono in queste ore. Secondo il governo ucraino non c’è motivo di chiudere il suo spazio aereo. “Non ha senso e assomiglierebbe molto a un autoisolamento”, ha detto Mykhailo Podolyak, consigliere presidente ucraino, secondo quanto riporta il quotidiano inglese Guardian. La decisione è stata confermata dal ministro dei Trasporti di Kiev: “Rimane aperto e il governo sta lavorando per prevenire i rischi per le compagnie aree”. Nelle scorse ore invece l’olandese Klm ha annunciato la sospensione di tutti i voli verso l’Ucraina. Il 13 febbraio un volo proveniente da Madeira – in Portogallo – e diretto a Kiev è atterrato in Moldavia per decisione della compagnia che lo operava, SkyUp. L’Ucraina, in ogni caso, ha consigliato alle compagnie aeree di evitare di sorvolare le acque del Mar Nero da lunedì a sabato della prossima settimana a causa delle esercitazioni navali russe che si svolgono lì: lo riferisce il Guardian. “Da domani, si consiglia alle compagnie aeree di non volare su quest’area e di pianificare in anticipo rotte alternative, tenendo conto della situazione attuale”, questa la nota del servizio di traffico aereo statale ucraino. Intanto due aerei americani carichi di materiale bellico destinato a rafforzare le difese ucraine sono atterrati a Kiev. Ad annunciarlo è stata l’ambasciata statunitense in Ucraina. Gli aiuti rientrano “nei 200 milioni di dollari il cui esborso è stato recentemente autorizzato e includono munizioni e lanciagranate a spalla”, si legge in un comunicato su Twitter.

Il ritiro degli osservatori Osce – È stato annunciato il ritiro dall’Ucraina degli osservatori statunitensi e britannici dell’Osce, Organizzazione per la sicurezza e la cooperazione in Europa. Un portavoce del Foreign Office britannico citato dalla Cnn ha affermato che “In linea con le nostre responsabilità, abbiamo preso la decisione di ritirare i nostri osservatori distaccati presso la missione Smm dell’Osce. Prendiamo molto sul serio la sicurezza del nostro personale”. Intervistato dal Sunday Times il segretario alla Difesa britannico Ben Wallace ha paragonato gli sforzi diplomatici occidentali per scongiurare un’invasione russa dell’Ucraina all’accordo con la Germania nazista prima della seconda guerra mondiale. Nel corso dell’intervista il ministro di Londra ha detto “c’è un’atmosfera che ricorda Monaco in alcuni Paesi occidentali” riferendosi alla conferenza che si tenne nella città della Baviera nel 1938 che consegnò ad Adolf Hitler parti dell’allora Cecoslovacchia nel tentativo, fallito, di evitare il grande conflitto in Europa. La Gran Bretagna, insieme agli Stati Uniti, è il paese che ha assunto la postura più aggressiva nei confronti di Mosca. A differenza di Francia, Germania e Italia, molto più propense al dialogo. Da Varsavia, il ministro dell’Interno del governo – Mariusz Kaminski – fa sapere che la Polonia si sta preparando ad accogliere rifugiati in caso di una escalation. “Queste decisioni non possono che causare la nostra seria preoccupazione“, ha commentato in merito alla scelta Osce la portavoce del ministero degli Esteri russo Maria Zakharova. Stati Uniti e Russia si stanno reciprocamente accusando di voler creare un incidente nel Donbass in un momento di altissima tensione. Nel frattempo la Missione speciale di monitoraggio dell’Organizzazione per la sicurezza ha annunciato che porterà avanti la sua missione nell’autoproclamata Repubblica popolare di Donetsk, nella regione del Donbass (Ucraina orientale) anche se gli osservatori britannici e americani decideranno di ritirarsi. “Anche se tutti i rappresentanti di tutti i paesi lasceranno l’ufficio della Missione speciale di monitoraggio dell’Osce a Donetsk, il lavoro continuerà”, ha affermato un portavoce del Centro congiunto per il monitoraggio e il coordinamento sul cessate il fuoco. L’Ucraina nel frattempo ha chiesto un incontro entro 48 ore con la Russia e gli altri firmatari del Documento di Vienna sulle misure miranti a rafforzare la fiducia e la sicurezza, siglato tra i Paesi Osce, per discutere la crisi al confine. Lo ha scritto su Twitter il ministro degli Esteri di Kiev, Dmitry Kuleba.

La via diplomatica – Parigi, dopo il colloquio tra Emmanuel Marcon e Putin, ha fatto sapere di non aver avuto alcuna indicazione da Mosca sull’intenzione di un’imminente invasione come invece prospettato dalla Casa Bianca. Stessa linea prudente sottoscritta da Ankara nel pomeriggio. Washington ieri sera ha smentito che il sottomarino statunitense che Mosca aveva annunciato di aver intercettato in acque territoriali russe si trovasse davvero in zone marittime di pertinenza di Mosca. Dopo aver parlato con Giappone e Corea del Sud, il segretario di Stato Usa Antony Blinken ha detto che la “via diplomatica rimane aperta” sebbene i rischi di conflitto armato siano cresciuti. Jake Sullivan, il consigliere alla sicurezza Nazionale della Casa Bianca, ha fatto sapere in un’intervista alla Cnn che gli Stati Uniti e gli alleati stanno lavorando a sanzioni indirizzate agli oligarchi russi. “La modalità con cui hanno rafforzato la presenza militare”, ha continuato Sullivan, sembra indicare la “distinta possibilità di un’azione militare a breve. Siamo pronti a continuare il lavoro della diplomazia, ma siamo anche pronti a rispondere in modo unitario e deciso con i nostri alleati”. Ha risposto nel corso della giornata la portavoce del ministero degli Esteri russo Maria Zakharova, in un’anticipazione dell’intervista esclusiva rilasciata all’inviato a Mosca di Quarta Repubblica (in onda il 14 febbraio): “Quando ascoltiamo le dichiarazioni della Casa Bianca e di Downing Street sul fatto che la Russia avrebbe intenzione di attaccare, ci rendiamo conto che lo possono dichiarare solo persone folli, che sono matte, che non hanno una morale e che fanno delle falsificazioni. Noi conosciamo cosa sono le guerre e sappiamo che non c’è una cosa più preziosa della pace. Il nostro Paese non è mai stato un aggressore, non ha mai attaccato, lanciando, iniziando le guerre mondiali”.

La squadra olimpica – Intanto la squadra olimpica ucraina presente ai Giochi di Pechino 2022 ha seguito l’esempio di Vladyslav Heraskevych, atleta di skeleton che durante la propria gara ha esposto il cartello ‘No War in Ukraine’, facendo “un appello unanime alla pace” tramite un comunicato sui social: “Pur a migliaia di chilometri di distanza dalla nostra patria mentalmente siamo con le nostre famiglie e i nostri amici”. Il messaggio non cita esplicitamente la Russia e la situazione militare nel paese. Il Comitato Olimpico Internazionale proibisce gesti di protesta durante le Olimpiadi ma al tempo stesso non ha intenzione di prendere provvedimenti nei confronti dell’atleta ucraino perché ‘no guerra’ “è un messaggio a cui tutti possiamo riferirci”, ha dichiarato Christophe Dubi, direttore esecutivo dei Giochi Olimpici. “Vogliamo chiaramente tutti quanti la pace – ha sottolineato il portavoce del Cio Mark Adams – Gli atleti stessi hanno convenuto che le gare e il podio non sono il luogo per nessun tipo di messaggio perché dobbiamo rimanere politicamente neutrali”. Uno ‘sforzo per la pace’ è richiesto anche da papa Francesco nel corso dell’Angelus: “Preghiamo in silenzio”.

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Ucraina, gli Usa spostano l’ambasciata a Leopoli: “La Russia accelera il dispiegamento di forze”. Cnn: “Attacco mercoledì, Zelensky informato”. Biden-Johnson: “Ridurre dipendenza dal gas russo per colpire Mosca”

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