Il gruppo farmaceutico Pfizer ha presentato ai sindacato un piano di 130 esuberi nello stabilimento di Catania. “A fine febbraio non verrà rinnovato il contratto a 50 dipendenti di Ramstad, che di fatto lavorano per Pfizer oltre al congelamento di altre 60 posizioni in attesa dell’arrivo di un nuovo macchinario in seguito al quale le unità verranno ridotte a 30” hanno reso noto Filctem Cgil, Femca Cisl e Uiltec Uil, dopo un incontro con l’azienda. I sindacati hanno annunciato che “da oggi partiranno iniziative e mobilitazioni in vista dello sciopero del prossimo 4 marzo”. Lo stabilimento di Catania è specializzato nella produzione di antibiotici parenterali di prima linea per uso ospedaliero, penicillinici e non penicillinici

L’annuncio degli esuberi giunge mentre il gruppo sta macinando miliardi di ricavi e utili grazie al vaccino contro il Covid, sviluppato insieme alla tedesca BioNtech, oggi dominante sul mercato. Farmaco per la cui messa appunto le società hanno ricevuto, in varia forma, sostanziosi aiuti pubblici. Nel corso dell’anno Pfizer ha ripetutamente rivisto al rialzo le sue stime su ricavi ed utili proprio grazie alla vendita di vaccini. I dati sul quarto trimestre e sull’intero 2021 verranno resi noti il prossimo 8 febbraio. Nei primi 9 mesi del 2021 la società ha registrato ricavi per 57 miliardi di dollari (50 miliardi di euro), il 91% in più dello stesso periodo del 2020. Gli incassi da vaccini sono saliti in un anno da 4,5 a quasi 29 miliardi di dollari. Nell’ultimo anno il valore della società in borsa è cresciuto del 51% raggiungendo i 295 miliardi di dollari.

“Pfizer non può pensare di depotenziare lo stabilimento di Catania – affermano i segretari dei tre sindacati, Jerry Magno, Giuseppe Coco e Alfio Avellino – nello stabilimento etneo operano professionalità di indiscussa competenza. La multinazionale invece di avviare un rilancio, decide di far marciare a scartamento ridotto impianti strategici, privandosi peraltro di personale altamente qualificato”. La Pfizer ha comunicato ai sindacati che per i prossimi 3 anni allo stabilimento catanese sono destinati 26 milioni di euro, “una cifra irrisoria – sottolineano i sindacati – sufficiente soltanto per la manutenzione degli impianti”

L’azienda afferma che il sito siciliano “continuerà a essere parte integrante della rete globale di produzione e fornitura Pfizer e infatti è stato programmato un intervento di modernizzazione, con un ulteriore investimento di 27 milioni di euro nei prossimi tre anni” e “in previsione di questo investimento, Pfizer ha identificato alcuni adeguamenti necessari, dovuti anche al calo della domanda dei volumi produttivi di un antibiotico iniettabile, che porteranno a una riduzione dell’organico”. Lo afferma, in una nota, la società farmaceutica. “Nell’ambito dei consueti processi aziendali – sottolinea la multinazionale – Pfizer rivaluta periodicamente le attività delle proprie sedi in tutto il mondo al fine di garantire la continuità nella produzione dei farmaci secondo elevati standard di efficienza e sicurezza”.

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