“Che impressione ho avuto da questa settimana quirinalizia? Preoccupata, perché non c’è stato dibattito politico. Che si tardi a leggere il presidente della Repubblica è sempre nella tradizione, ma in questa occasione uno non capiva che Paese volessimo nel futuro. Tuttavia, tutto è bene quel che finisce bene, perché io penso che sia finita bene“. Così, a “Dimartedì” (La7), l’ex presidente del Consiglio, Romano Prodi, commenta la rielezione del capo dello Stato Sergio Mattarella, aggiungendo: “All’estero hanno un po’ ironizzato su quello che è avvenuto, ma anche loro hanno concluso che, tutto sommato, il messaggio proveniente dall’Italia è tranquillizzante“.

Prodi commenta poi lo stato del centrodestra: “Mi ha dato una strana impressione. Salvini sembrava che parlasse a nome di tutti. Mi viene in mente una battuta forse cattiva, ma mi sembrava quel soldato che diceva al capitano: ‘Ho fatto 7 prigionieri’. Il capitano rispondeva: ‘Portali qua’. E lui: ‘Non mi lasciano venire lì’. È lì che ho cominciato a capire che c’era qualcosa non andava. Ormai credo che il gioco si sia rotto nel centrodestra. Bisognerà che lo ricostruiscano adagio adagio”.

Circa il futuro del governo, Prodi osserva: “Ovviamente ci vorrà qualcuno che abbia visione, ma che soprattutto dietro abbia una maggioranza coesa. La mia paura di oggi è che si vada verso un anno elettorale e che la Lega, o un altro partito, ogni giorno crei problemi al governo, rendendogli difficilissimo il suo progresso. Temo – conclude – usando un vocabolo un po’ storicamente imbalsamato, un partito che si ‘imbertinotta’, cioè che sta al governo ma ogni giorno pone un problema. La generazione dei politici over 50? Non so che fine abbia fatto. Venti anni fa con ironia dicevo: ‘Oh, che bella la nuova classe politica, perché mi lascia uno spazio infinito”.

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