Stravolge le dinamiche di mercato e non risolve minimamente la situazione emergenziale in corso, che si avvia a generare gravi ripercussioni sul sistema sociale ed economico del Paese”. Associazioni ambientaliste, consumatori e produttori di energia si schierano contro il Decreto Sostegni ter pubblicato in Gazzetta ufficiale giovedì sera, che scontenta pure la maggioranza di governo. Adoc, Adiconsum, Adusbef, Anev, Anie, Arse, Assoidroelettrica, Assoutenti, Arte, Casa del Consumatore, Codacons, Confconsumatori, Centro tutela Consumatori Utenti, Free, Elettricità Futura, Energia Libera, Greenpeace, Italia Solare, Kyoto Club, Legambiente, Lega Consumatori, Movimento Consumatori, Movimento Difesa del Cittadino, Associazione Utenti del Servizi Radio Televisivi e Wwf e chiedono “un tavolo di confronto per trovare una soluzione condivisa al caro energia in linea con gli obiettivi di decarbonizzazione“.

La norma del decreto con cui il governo prevede, a favore delle imprese, un nuovo intervento stimato in 1,7 miliardi per contenere l’aumento dei costi delle bollette “ha visto la luce senza una ampia condivisione con i corpi intermedi rappresentativi dei vari settori coinvolti”, si legge nella nota. Si tratta di “un intervento estemporaneo e di complessa attuazione che rischia seriamente di non raggiungere l’obiettivo auspicato di introdurre modifiche strutturali al sistema elettrico al fine di favorire la crescita delle fonti rinnovabili in grado di ridurre e stabilizzare i prezzi di borsa, e mette a rischio anche le dinamiche di mercato energetico così come strutturato”.

I firmatari ritengono “sia indispensabile l’apertura rapida di un tavolo di confronto su di un tema così importante come quello della attuale crisi energetica del nostro Paese, per il quale si rendono disponibili fin d’ora, finalizzato a definire interventi strutturali che garantiscano nel medio e lungo periodo al Paese costi energetici stabili, concorrenziali e quanto più indipendenti possibile dai contesti geopolitici internazionali, nel rispetto degli obiettivi di decarbonizzazione assunti dal nostro Paese”. Solo ieri il ministro dell’Economia Daniele Franco ha detto che “altri interventi” contro il caro energia “saranno valutati in base all’evolversi della situazione” perché “bisogna evitare che la crescita dei prezzi dell’energia rallenti l’economia”. Le previsioni di crescita del pil sono già state riviste al ribasso dalle maggiori istituzioni italiane e internazionali.


                        
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