In due mesi e mezzo di vita la compagnia aerea Ita ha perso 170 milioni di euro. È emerso dalla seconda audizione parlamentare del presidente Alfredo Altavilla e dell’amministratore delegato Fabio Lazzerini. “Pur non avendo ancora avuto l’approvazione del cda sui consuntivi del 2021, l’ebit (il risultato prima del pagamento di eventuali interessi e tasse, ndr) dell’anno 2021 si attesta in linea con quello previsto dal piano industriale nell’intorno di 170 mln negativo. Con metà dei ricavi e un maggior costo del carburante, l’attenzione sui costi dei servizi e delle forniture ci ha permesso di mantenere inalterato il risultato: credo che questo sia indice di una buona performance della società”, ha detto Altavilla. Nell’audizione della scorsa settimana il presidente aveva dato conto di ricavi del 50% al di sotto delle previsioni del piano industriale, spiegando la cattiva performance con la recrudescenza della pandemia, la perdita delle rotte per la Sardegna e i ritardi nella campagna promozionale del nuovo vettore. La compagnia dispone di liquidità per circa 440 milioni di euro a fronte di un’iniezione iniziale di capitale di 770 milioni di euro.

Guardando al futuro Altavilla ha affermato come sia prematuro fare ipotesi sulla quota di capitale che verrà ceduto ad un’eventuale partner. “Noi abbiamo detto fin dal primo giorno che una partnership è una conditio sine qua non per Ita per stare sul mercato. Questa alleanza lo ripeto non può essere solo di facciata attraverso finti rapporti commerciali, ma che si sostanzia in una posizione di capitale. E’ ben presto per parlare di quote azionarie, perché se non cominciamo col determinare qual è il 100, cioè il valore totale di Ita, è difficile avere delle interlocuzioni con qualcuno se è il 30, 40, 50, 70: quindi eventuali speculazioni in merito a possibili quote azionarie sono completamente destituiti di ogni fondamento, perché non abbiamo ancora finito l’elaborazione del piano industriale che determinerà il valore prospettico della compagnia”, ha spiegato il manager.

“La flotta iniziale è vero che è stata dimezzata. Già nel corso di quest’anno aumenterà del 50% arrivando a 78 aerei, per tornare ai 105 aerei entro il 2025. Mettere in operazione il 50% di aerei in più in un anno è un’operazione che non è mai stata fatta in Europa”. Lo ha detto il presidente di Ita Alfredo Altavilla, aggiungendo che “le assunzioni stanno andando avanti assolutamente regolarmente non tenendo conto della variante Omicron. Perché l’assunzione non è un interruttore on/off, ma le tempistiche di training necessitano un adeguato periodo di formazione.

Dal 31/12 ad oggi abbiamo messo in azienda già 62 persone nuove: stiamo andando avanti con il ritmo di nuove assunzioni che era stato programmato per il budget del 20221″, ha detto Altavilla, aggiungendo poi che “le nuove assunzioni stanno procedendo e non saranno interrotte”. Per quanto riguarda le cause legali avviate da ex lavoratori Alitalia sotto l’egida dell’Usb il presidente ha spiegato che se dovessero avere successo significherebbe il fallimento della compagnia. “L’espressione più o meno colorita o infelice che ‘noi non siamo la Croce rossa dell’Alitalia’ era riferita al discorso della class action: se queste Class action avessero successo, e dovessimo assumere tutte le persone erano nel ramo aviation della vecchio Alitalia, avendo una flotta dimezzata e un traffico ridotto del 60%, credo che in meno di sei mesi portiamo i libri in tribunale: quindi se qualcuno vuole trovare il modo far fallire questa operazione, questo è il sistema migliore”.

Il presidente ha confermato che il marchio Alitalia, acquistato dall’ex compagnia per 90 milioni di euro, verrà utilizzato in futuro: “Abbiamo identificato una missione molto chiara per il brand Alitalia che quindi sarà utilizzato”. L’estate, ha affermato Lazzerini, dovrebbe portare un nuovo collegamento tra Malpensa e New York ma lo scalo lombardo rimane fuori dalle strategie della compagnia che rimangono focalizzate su Roma Fiumicino.

Altavilla ha smentito le voci di dissidi con Lazzerini riportate oggi da alcuni quotidiani. “Si tratta di speculazioni giornalistiche che non commentiamo, a maggior ragione perché trattano argomenti di corporate governance che vanno trattati in sedi opportune, che sono cda e assemblea degli azionisti”, ha affermato il presidente di Ita. Quanto all’inusuale segretezza che avvolge le trattative tra Roma e Bruxelles sulle condizioni per la nascita dalla compagnia Altavilla ha spiegato che è ancora in corso il confronto tra le autorità italiane ed europee “in merito alla definizione della versione pubblica della decisione, depurata dalle informazioni più sensibili dal punto di vista industriale. Una volta definito tale documento verrà pubblicato su Gazzetta Ufficiale dell’Ue”.

Articolo Precedente

Caro caffè: le colazioni costano sempre di più, ma forse c’è chi ne approfitta

next
Articolo Successivo

Yunex Traffic: così Atlantia torna in carreggiata. Grazie anche ai soldi dello Stato italiano

next