Si allarga il fronte interno al governo che preme per una proroga dello stato d’emergenza, che scade il prossimo 31 dicembre. L’arrivo della variante Omicron, unito all’aumento dei contagi e alla recrudescenza della situazione negli ospedali, fa sì che aumentino le voci favorevoli a proseguire sulla via dello stato emergenziale, introdotto dal governo Conte il 31 gennaio 2020. Può essere utile perché ci permette di affrontare la pandemia con una struttura commissariale. Può essere dunque ragionevole prorogare lo stato di emergenza. Se questo serve per permetterci una gestione più agile, ben venga lo stato di emergenza”, ha commentato il sottosegretario alla Salute, Andrea Costa (Noi con l’Italia), a Rai news 24.

Nel mezzo della corsa alle terze dosi, con la quarta ondata che avanza e sempre più Regioni verso la zona gialla, il governo valuta di estendere la misura straordinaria fino a marzo- aprile 2022. Per prorogare lo stato d’emergenza serve però il via libera del Parlamento e sul tema la maggioranza non è coesa. In particolare il centrodestra: se la voce di Costa va in una direzione, oggi Matteo Salvini ha usato parole molto diverse. “Della proroga dello stato di emergenza ne parleremo quando ce lo proporranno“, ha detto il leader della Lega, aggiungendo poi a LaPresse: “Contiamo che il peggio sia alle spalle“.

Chi invece preme maggiormente per una proroga è il partito democratico: “Troviamo fuori luogo quando si mette in dubbio l’emergenza sanitaria. Lo dico chiaro: il Pd è per la proroga dello stato di emergenza sanitaria perché siamo in piena emergenza e speriamo che non ci siano leader politici e ministri contrari. E’ facile parlare da Roma su come si organizza una corsia sanitaria ma poi è tutto su spalle delle amministrazioni locali e una serie di cose si possono fare solo con l’emergenza sanitaria che deve essere chiara”, ha dichiarato l’ex ministro e responsabile economico del Pd Francesco Boccia, a Radio Immagina. Su Twitter altrettanto chiaro è stato il senatore Pd Andrea Marcucci: “La situazione degli ospedali e delle intensive in molte regioni italiane, impone di fatto la proroga dello stato di emergenza. Ci vuole ancora molta attenzione, prima di uscire dall’incubo Covid”.

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