Il mondo FQ

“Chiudi o ti uccidiamo”: un commerciante di Gela costretto a chiudere la sua attività. Tre arresti per estorsione e mafia

Sono tre le ordinanze di applicazione della misura cautelare in carcere emesse dal Giudice per le Indagini preliminari a carico di tre cittadini di Gela, indagati per i delitti di associazione per delinquere di tipo mafioso ed estorsione aggravata dal metodo mafioso. L'operazione è coordinata dalla Squadra mobile di Caltanissetta
“Chiudi o ti uccidiamo”: un commerciante di Gela costretto a chiudere la sua attività. Tre arresti per estorsione e mafia
Icona dei commenti Commenti

Costretto a chiudere la sua attività commerciale dopo le ripetute minacce dei boss mafiosi. C’è anche questa storia nell’ultima operazione antimafia dalla Squadra mobile di Caltanissetta L’indagine, coordinata dalla procura Distrettuale Antimafia di Caltanissetta, ha avuto inizio nel luglio del 2019, ed “aveva come proprio iniziale focus investigativo la verifica della sussistenza di anomali rapporti tra due collaboratori di giustizia (anch’essi indagati nel presente procedimento), già appartenenti alla organizzazione Cosa nostra e soggetti tuttora affiliati alla stessa operanti in Gela”.

Le complesse attività investigative svolte, “oltre a far emergere macroscopiche violazioni alla disciplina in tema di collaborazione con la giustizia da parte degli intercettati, ha consentito di verificare come i predetti abbiano mantenuto rapporti costanti con soggetti, tuttora appartenenti alla famiglia mafiosa Rinzivillo di Gela, tra cui quelli tratti in arresto nella presente indagine”.

Le indagini hanno ricostruito l’estorsione ai danni del titolare di una attività commerciale di ortofrutta, che veniva “avvicinato” dagli indagati con frasi come questa: “Chiudi o diamo a fuoco ai tuoi veicoli”; “chiudi o saremo costretti ad abbassarci la maschera”; ”chiudi o ti uccidiamo”. Minacche che avevano l’effetto sperato visto che il commerciante aveva effettivamente chiuso l’attività non gradita al clan mafioso. “L’estrema pericolosità degli indagati emergeva anche sulla base della constatazione che tutti i sodali e coloro con i quali avevano rapporti, manifestavano una particolare acredine nei confronti di appartenenti alla Squadra Mobile, con generici propositi di vendetta per l’attività, ritenuta “troppo scrupolosa”, condotta dagli inquirenti – dicono gli inquirenti -In sede di esecuzione dell’ordinanza cautelare sono state effettuate perquisizioni, delegate dai Sostituti Procuratori titolari delle indagini, anche a carico degli altri soggetti denunciati, alcuni percettori del reddito di cittadinanza, non colpiti da misure cautelari”.

Gentile lettore, la pubblicazione dei commenti è sospesa dalle 20 alle 9, i commenti per ogni articolo saranno chiusi dopo 72 ore, il massimo di caratteri consentito per ogni messaggio è di 1.500 e ogni utente può postare al massimo 150 commenti alla settimana. Abbiamo deciso di impostare questi limiti per migliorare la qualità del dibattito. È necessario attenersi Termini e Condizioni di utilizzo del sito (in particolare punti 3 e 5): evitare gli insulti, le accuse senza fondamento e mantenersi in tema con la discussione. I commenti saranno pubblicati dopo essere stati letti e approvati, ad eccezione di quelli pubblicati dagli utenti in white list (vedere il punto 3 della nostra policy). Infine non è consentito accedere al servizio tramite account multipli. Vi preghiamo di segnalare eventuali problemi tecnici al nostro supporto tecnico La Redazione