“Le violenze contro le donne sono tante ma noi magistrati siamo pochi”. È questo l’allarme lanciato dalla procuratrice aggiunta della Repubblica di Milano Maria Letizia Mannella a margine dell’incontro “Il peso insostenibile delle parole” organizzato a Milano dalla consigliera regionale Monica Forte e dalla giornalista Elisabetta Reguitti e moderato da Simone Ceriotti, vicedirettore de Ilfattoquotidiano.it. (Rivedi l’incontro).

La pm a capo del pool del quinto dipartimento del Tribunale meneghino sostiene che negli ultimi anni sono stati fatti dei passi in avanti sul fronte della legislazione con l’approvazione del Codice Rosso e della riforma Cartabia: “La legislazione è avanzata mancano però le forze che se ne possano occupare”. Ma non è solo un problema di forze a disposizione. “La società italiana è immersa e permeata dagli stereotipi di genere”. Anche nelle aule di alcuni tribunali come afferma la sentenza del 27 maggio 2021 della Corte Europea dei Diritti dell’Uomo che ha condannato l’Italia perché in un caso di violenza di genere la motivazione della sentenza della Corte d’Appello di Firenze adottava questi stereotipi per non credere alla donna”. E quando la donna vittima di violenza non viene creduta o viene ascoltata senza attenzione, senza comprendere pienamente il suo dolore, “si ha una vittimizzazione secondaria”.

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