A Montecitorio si discute su come contrastare la violenza sulle donne. Interventi che devono essere strutturali e incentivati con apposite risorse inserite nella prossima manovra di bilancio. Peccato che in aula, mentre parla la ministra per le Pari Opportunità Elena Bonetti, i presenti siano solo otto. Lo denuncia il deputato del Partito Democratico Filippo Sensi con un tweet: “Mozione contro la violenza sulle donne, in otto, alla presenza della ministra Elena Bonetti (così si fa). Lunedì, quello che vi pare. No”. Giovedì è il 25 novembre, la giornata dedicata al tema. “Le donne devono essere libere di poter denunciare e sapere che c’è uno Stato che accoglie le loro richieste d’aiuto e le protegge. Quest’anno festeggiamo i dieci anni della convenzione di Istanbul” dove “l’Italia fu tra le prime firmatarie. Oggi ci poniamo ancora di più nel solco di questa convenzione”. Ha detto Bonetti.

“Il dipartimento per le Pari opportunità sta portando avanti un approfondimento sugli effetti della pandemia”, ha spiegato la ministra che poi ha aggiunto: “Oggi serve una regia condivisa anche a livello territoriale” considerati anche “i dati emersi durante la pandemia dove registriamo un aumento di donne uccise dal loro partner o dall’ex. Inoltre è stato riscontrato anche un aumento delle richieste al 1522“, un dato che per Bonetti non deve essere letto solo come negativo perché dimostra che “la prospettiva di aiuto abbia agevolato l’arrivo delle richieste e consentito di mettere in campo azioni preventive”. La ministra ha poi illustrato le diverse misure come il “Reddito di libertà” erogato dall’Inps: “Un finanziamento che prevede fino a 400 euro al mese alle donne fino a 12 mensilità” per vittime di violenza con una “condizione economica disagiata” o come lo strumento al vaglio della Corte dei Conti quale il “micro credito di libertà“. Misure quindi “strategiche, sistematiche e strutturali messe in campo dal governo”, ha ribadito la ministra, per affrontare la violenza contro le donne.

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