La sezione tedesca di Greenpeace ha fatto causa a Volkswagen, davanti alla Corte regionale di Braunschweig. La motivazione, si legge nella nota della ONG, è quella di “non aver attuato un piano di decarbonizzazione in linea con gli accordi di Parigi, ossia limitare l’aumento della temperatura media globale entro 1,5 gradi centigradi”.

Un’azione giudiziaria che segue al rifiuto da parte del secondo produttore di auto mondiale, ad ottobre, della richiesta da parte di Greenpeace di abbandonare la produzione di veicoli con motori a combustione interna a partire dal 2030. In modo da abbassare più velocemente le emissioni nocive della sua flotta.

Nello specifico, Greenpeace rivendica “il rispetto della storica sentenza della corte costituzionale di Karlsruhe dell’aprile 2021, quando i giudici hanno stabilito che le generazioni future hanno il diritto fondamentale alla protezione del clima. Le grandi aziende, con le loro attività inquinanti, sono vincolate al rispetto di questo diritto”. Aggiungendo che “i querelanti, tra cui l’attivista di Fridays for Future Clara Mayer, denunciano la responsabilità civile dell’azienda rispetto ai danni causati alle loro libertà personali, alla loro salute e alle loro proprietà. L’azione legale si basa sulla sentenza di una corte olandese che nel 2021 ha ordinato a Shell e a tutte le sue filiali di predisporre azioni più ambiziose per fronteggiare la crisi climatica. Greenpeace Germania sostiene già anche un’altra causa contro Volkswagen, presentata da un agricoltore tedesco”.

Per il direttore esecutivo di Greenpeace Germania, Martin Kaiser, “l’andamento dei negoziati alla CoP26 di Glasgow mostra che l’obiettivo 1,5 gradi è a rischio e che può essere raggiunto solo con un coraggioso cambio di rotta della politica e dell’economia. Eppure le emissioni di Co2 del settore dei trasporti continuano ad aumentare”. Mentre, secondo le stime presentate dalla Ong, se la causa dovesse avere successo porterà a una riduzione di oltre due miliardi di tonnellate di andride carbonica rispetto all’attuale road map del colosso di Wolfsburg.

Volkswagen, nondimeno, è tra i produttori automobilistici più attivi sul fronte della transizione energetica, avendo compiuto investimenti importanti sulle tecnologie ibride plug-in ed elettriche. Che si sono tradotti in modelli come le ID.3 e ID.4 attualmente in commercio, e la ID.5 che sta per arrivarci. Non abbastanza, evidentemente, per gli attivisti di Greenpeace.

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