La nuova generazione della Mercedes SL non è solo chiamata a sostituire la versione uscente, ma anche a fare le veci della AMG GT Spider e della S Cabrio quando arriveranno alla fine del loro ciclo produttivo. E (molto) probabilmente è per questo che la vettura sembra condensare insieme un po’ tutto il meglio delle auto sopracitate. Il che ne giustificherà il prezzo, ancora da definire ma, a spanne, compreso fra 170 e 190 mila euro.

Dalla SL tradizionale la nuova riprende la formula della carrozzeria decappottabile, capace di trasformarla in pochi secondi in una conturbante cabrio con abitacolo 2+2 (dietro possono sedersi persone di altezza fino a 1,5 metri); nel passaggio generazionale, però, il tettino rigido ha lasciato il posto a uno realizzato con una tela triplo strato, che promette di assicurare gli stessi livelli di isolamento acustico e termico del precedente, fatto di lamiera: una mossa che va nella direzione della sportività (taglia dalla bilancia 21 kg e consente di abbassare il baricentro) – quella della AMG GT Spider – e ne amplifica il fascino.

Dalla SL, invece, derivano il lusso e la tecnologia dell’abitacolo e la (amplificata) poliedricità, che mette d’accordo le ragioni del comfort e della bella guida, anche sui fondi a bassa aderenza: infatti, questa è pure la prima SL della storia dotata di quattro ruote motrici. Dotazioni a cui si aggiungono il cruise control adattivo, l’assistenza attiva dello sterzo, il riconoscimento dei cartelli stradali e la frenata d’emergenza automatica.

Lunga 4,7 metri, la nuova SL è dotata di un’architettura interna che ricorda da vicino quella delle ultime realizzazioni della Stella: a fare da protagonista assoluto è il maxi display centrale da 11,9″ del sistema multimediale a controllo vocale. Mentre la strumentazione sfrutta uno schermo da 12,3″, abbinabile in opzione con l’head-up display a colori, che proietta le principali informazioni di guida sul parabrezza, nel campo visivo del driver. E non manca l’Airscarf, fiore all’occhiello della Mercedes: nei poggiatesta dei sedili sono incorporate delle bocchette di aerazione che trasmettono aria calda al collo dei passeggeri; utile per andare a spasso a cielo aperto anche quando il clima rigido non lo permetterebbe. Agli altri…

La base tecnica risulta da un’evoluzione della piattaforma della AMG GT: un mix di alluminio, acciaio, magnesio e fibre composite che assicura una rigidezza torsionale del 50% superiore rispetto alla SL uscente, a tutto vantaggio delle doti stradali e dell’handling. Certosino il lavoro svolto sull’aerodinamica (il coefficiente di penetrazione dell’aria è di 0,31, molto basso), di cui la manifestazione più evidente è lo spoiler retrattile incorporato nella coda, che cambia inclinazione – e, quindi, carico verticale – a seconda dei frangenti di guida. Il motore, “fatto a mano” è, come da tradizione, autografato dal tecnico che ne ha curato l’assemblaggio: è un V8 biturbo di 4 litri di cilindrata, da 585 CV di potenza massima e una coppia motrice di 800 Nm; l’accelerazione da 0 a 100 km/h avviene in appena 3,6 secondi e la velocità massima è di 315 km/h.

Ad ammansire tutta questa esuberanza – nonché la massa della vettura, che sfiora la 2 tonnellate – pensano tecnologie come il sistema antirollio idraulico attivo (che sostituisce le tradizionali barre stabilizzatrici, e limita al minimo il coricamento laterale in curva), le quattro ruote sterzanti – che migliorano agilità o stabilità a seconda della velocità di marcia – il rapidissimo cambio automatico a 9 rapporti, il differenziale autobloccante e i supporti motore attivi. Mentre i clienti dal piede pesante apprezzeranno i freni carboceramici e il sistema opzionale di telemetria. Prossimamente esordirà una versione addirittura più potente, dotata di meccanica ibrida ricaricabile; pure questa sarà una prima nella storia della SL.

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